Arsenale, la diffida non spaventa il Comune
L’assessore Segala a Italiana Costruzioni: «Non c’era bisogno di ricordarci ciò che già sappiamo»
VERONA «Nessun problema, noi ripartiamo da Chipperfield». L’assessore all’Urbanistica, Italia Segala, non è affatto turbata dalla diffida arrivata l’altro giorno da parte di Italiana Costruzioni. Nell’annunciare nuove cause legali, l’impresa ha diffidato formalmente Palazzo Barbieri dall’utilizzare in qualsiasi modo parti del suo progetto, a partire dai rilievi.
VERONA «Nessun problema, noi ripartiamo da Chipperfield». L’assessore all’Urbanistica, Italia Segala, non è affatto… turbata dalla diffida arrivata l’altro giorno da parte di Italiana Costruzioni.
Nell’annunciare nuove cause legali, l’impresa ha diffidato formalmente Palazzo Barbieri dall’utilizzare in qualsiasi modo parti del suo progetto, a partire dai rilievi, dalle indagini sullo stato attuale del compendio e dall’indicazione degli interventi più urgenti.
L’assessore Segala spiega però che essendo lei anche… un’addetta ai lavori (è stata tra l’altro presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Verona) sa «benissimo, senza bisogno che lo si ricordi, che non si può utilizzare un progetto altrui, in qualsiasi parte e in qualsiasi modo, senza esserne autorizzati».
Ciò detto, alla domanda se questo altolà possa creare qualche difficoltà tecnica, l’assessore risponde senza esitazioni che «no, non ci sarà alcun problema perché noi avevamo già deciso di utilizzare parte del progetto presentato in passato dall’architetto inglese David Chipperfield, che era un progetto molto più definito (oltre che di altissimo livello) rispetto a quello di Italiana Costruzioni».
Ricordiamo che l’archistar David Chipperfield (che giusto l’altro giorno ha ricevuto l’incarico di restaurare le Procuratie Vecchie, a Venezia, ripensando anche tutta piazza San Marco) aveva presentato una proposta di restauro, da realizzare anch’essa col metodo del project-financing.
Nel marzo 2006 la giunta Zanotto aveva approvato il suo masterplan.
All’entrata principale della struttura asburgica il progetto di Chipperfield prevedeva sulla sinistra il Museo di Storia Naturale, il cui costo sarebbe stato sostenuto dalla vendita dei palazzi Gobetti e Pompei, mentre sulla destra era previsto un parcheggio sotterraneo, sopra al quale era prevista una multisala civica, luogo di incontro, ricreativo-ludico e teatrale, con la sede della «Città dei bambini». I cittadini erano stati invitati a finanziare in parte la realizzazione anche col pagamento del 5 per mille.
La «Città dei bambini» sarebbe stata accessibile da piazzale Cadorna, lato est della struttura. La palazzina Comando, all’entrata dell’Arsenale, accoglierà la biblioteca e le collezioni di armi e monete antiche di Castelvecchio. Dietro, invece, il nucleo centrale prevedeva attività commerciali, come ristoranti e bar, di supporto al complesso. Il tutto – aveva spiegato la giunta guidata da Paolo Zanotto – sarebbe stato realizzato in project financing, cioè con finanziamento di un privato, che avrebbe avuto la gestione dell’area. Oggi il parcheggio c’è, ed il Museo di Storia Naturale probabilmente arriverà.
E adesso, la giunta Sboarina utilizzerà tutti i rilievi, le indagini e le valutazioni fatte allora per il nuovo progetto, la cui definizione è stata promessa entro Natale, dopo un’ampia concertazione con la città.
Una concertazione che sarà attuata assieme al Polo di Mantova del Politecnico di Milano, il cui prorettore, professor Federico Bucci, in un’intervista al nostro giornale, ha spiegato che la sfida sarà «tradurre gli incontri in un elaborato tecnico scientifico che ne tenga il più possibile conto».
Quanto al problema dei soldi necessari, il professor Bucci ha spiegato che è «giusto fare i conti, ma non bisogna farsi limitare dalla carenze di risorse, perché al progetto non deve mancare una spinta anche un po’ onirica».