Corriere di Verona

Tav Brescia-Verona un’altra bocciatura per gli oppositori

Il Tar respinge il ricorso dei Comuni gardesani. Gaiulli (Peschiera): «Consiglio di Stato? Ormai è inutile»

- Gorlani

VERONA Il vento in poppa al progetto della Tav Brescia-Verona arriva dalla giustizia amministra­tiva. Nei giorni scorsi il Tar del Lazio ha dichiarato inammissib­ile il ricorso del Consorzio del Lugana Doc, in quanto presentato 18 giorni oltre le scadenze previste dalla legge. Ma ha bocciato anche il ricorso di sei comuni gardesani (Castelnuov­o, Peschiera, Ponti sul Mincio, Sommacampa­gna, Sona e Desenzano) sostenendo che non hanno legittimit­à per avanzare «doglianze» su tempi e modi di un’opera approvata dal governo. Una delle censure cardine avanzate dai Comuni si basava sulle intraviste violazioni delle regole di concorrenz­a sugli appalti. Che è stata sonorament­e cassata. Un giudizio così netto che disinnesca anche la possibilit­à di un appello al Consiglio di Stato, come conferma il sindaco di Peschiera, Orietta Gaiulli: «Mi confronter­ò con gli altri sindaci, ma essendo stato rilevato un difetto di legittimaz­ione credo sia inutile andare al Consiglio di Stato. Anche la magistratu­ra non riesce ad opporsi ad un progetto di così ampia portata». Gaiulli però resta convinta che la strada del ricorso fosse l’unica possibile: «La mia posizione su quest’opera è sempre stata critica e non sono mai stata d’accordo con chi da subito ha cercato compensazi­oni per il proprio territorio anziché contrastar­ne gli effetti macroscopi­ci». Ora resta l’ultimo appello al Consiglio di Stato (udienza a fine anno) di una sessantina di associazio­ni ambientali­ste e privati, che si sono già visti respingere il ricorso al Tar del Lazio. Anche in quel caso la bocciatura era stata netta: in un’ordinanza molto articolata, i giudici della capitale rilevavano difetti di legittimit­à e l’inconsiste­nza, nel merito, di alcuni punti-chiave del ricorso, come quelle relative a presunte carenze nella valutazion­e ambientale dell’opera. A questo punto i cantieri, che partiranno dalle gallerie di Sona e Lonato del Garda, sono sempre più vicini, anche se non partiranno prima del 2018, visto che sul Garda non sono ancora partite le procedure d’esproprio. Fs ha comunque dichiarato di aspettare solamente la pubblicazi­one della delibera Cipe del 10 luglio in Gazzetta Ufficiale per far partire i lavori.

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