«Referendum ben accetto, ma l’unica via resti la Costituzione»
PADOVA Il presidente del Senato Pietro Grasso, con una certa sorpresa, «benedice» il referendum consultivo per l’autonomia del Veneto in calendario il 22 ottobre prossimo. «Come sapete – ricorda la seconda carica dello Stato, ieri sera a Palazzo della Ragione a Padova per la presentazione del suo libro “Storie di sangue, amici e fantasmi” (Feltrinelli) all’interno del festival letterario La Fiera delle parole – io sono figlio di una Regione, la Sicilia, che possiede un’autonomia speciale e quindi penso che lo strumento della consultazione popolare sia sempre ben accetto se viene esercitato nei limiti della legalità sanciti dalla nostra Costituzione. Detto questo – sottolinea Grasso – i problemi connessi all’autonomia dovranno comunque essere affrontati nel rispetto del percorso, anch’esso sancito dalla nostra Costituzione, che regola i rapporti tra lo Stato e le Regioni». In sostanza, pur ritenendo positivo il fatto che tra un paio di settimane i cittadini del Veneto saranno chiamati alle urne sul tema dell’autonomia, il presidente del Senato evidenzia come il referendum rappresenti soltanto un primo passo: «L’articolo 116 della nostra Costituzione parla in maniera molto chiara – rammenta Grasso – E dunque eventuali forme e condizioni particolari di autonomia potranno essere chieste e ottenute seguendo, come già ho detto, la strada che norma i rapporti tra lo Stato e le Regioni». Prima di entrare a Palazzo della Ragione, con a fianco il sindaco di Padova Sergio Giordani, l’ex magistrato si sofferma anche su un altro tema che interessa da vicino il Veneto, quello della commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche, la cui presidenza è stata di recente affidata al senatore centrista Pier Ferdinando Casini. «Bisogna avere fiducia nei confronti di quest’organismo che, dato che la legislatura sta per finire, dovrà produrre risultati in tempi brevi. Non a caso – sottolinea Grasso – io e la presidente della Camera Laura Boldrini, visto che si tratta di una commissione bicamerale, ci stiamo già dando da fare in tal senso».