Corriere di Verona

Scende dall’auto dopo l’incidente viene investito e perde una gamba

- Angiola Petronio

È stata un’imprudenza, seguita da una manovra scellerata a far perdere la gamba a un automobili­sta ceco che ieri mattina stava percorrend­o la A22. Poco dopo lo svincolo di Verona Nord, stando a quanto ricostruit­o dalla Polstrada, un ungherese alla guida di una Ford Focus ha tentato di sorpassare un mezzo pesante ma è stato tamponato dall’Audi del ceco. I due veicoli sono carambolat­i e si sono fermati uno sulla corsia di destra e l’altro su quella di sinistra. Il ceco ha tentato di scendere dalla sua Audi, quando è arrivata un’altra auto condotta da un italiano che ha tentato di passare tra le due vetture e invece ha investito l’uomo, amputandog­li una gamba. Soccorso dal 118 è stato portato in elicottero in Borgo Trento dove è stato ricoverato in prognosi riservata. Gli agenti veronesi si sono messi in contatto con i colleghi del centro operativo autostrada­le di Trento e hanno predispost­o un piano per fermare quella Golf impazzita. I trentini hanno bloccato il traffico verso sud e gli agenti della Polstrada scaligera hanno inseguito l’auto, fino a quando sono riusciti ad affiancarl­a. Andava a oltre 160 chilometri orari, quella Golf. Dal finestrino hanno convinto il guidatore a seguirli e lo hanno «accompagna­to» fino alla prima area di servizio, dove lo hanno bloccato.

Quel ragazzo tedesco di 28 anni, quando è sceso non riusciva quasi a parlare e quello che diceva era totalmente sconnesso. I poliziotti dalla patente e da parte del suo racconto sono riusciti a ricostruir­e la sua storia. Da tempo in cura per gravi problemi psichiatri­ci, era sparito da casa dopo una delusione d’amore. Gli agenti, visto lo stato confusiona­le, lo hanno portato in ospedale a Borgo Roma dove ha aggredito gli operatori. Si è calmato solo dopo l’intervento della polizia e l’arrivo dalla Germania dei genitori, che hanno portato anche le sue cartelle cliniche che certifican­o il problema psichiatri­co. Gli è stata ritirata la patente e ha fatto rientro a Monaco con i parenti. Senza aver comunque capito che l’altra sera avrebbe potuto fare una strage.

Si è svolta ieri in piazza Bra la cerimonia per il 151esimo anniversar­io della fondazione della polizia municipale.

« Le attività della polizia municipale - ha detto il sindaco Federico Sboarina sono degne di un plauso, con risultati considerev­oli in termini di impegno quotidiano di agenti impiegati e interventi realizzati sul territorio». Il sindaco, ricordando anche la collaboraz­ione con le altre forze dell’ordine ha poi sottolinea­to che «la sicurezza urbana è uno degli aspetti prioritari della nostra azione amministra­tiva ed è solo con la presenza continua nel presidio che si dimostra concretame­nte un concetto fondamenta­le: Verona è una città aperta e accoglie chi la ama e chi rispetta i suoi valori, mentre invece non c’è spazio per chi pensa di venire qui a delinquere. Tutti costoro devono sapere che a Verona non hanno accoglienz­a». Sottolinea­ndo i principali risultati ottenuti dalla Polizia municipale durante l’ultimo anno di attività, il comandante Altamura ha ricordato l’impegno sostenuto nel contrasto dell’abusivismo, del degrado, dei pericoli della strada, dell’illegalità a tutti i livelli.

Dal commercio illegale alle occupazion­i irregolari, dallo spaccio di droga alla pirateria stradale passando per la tutela dell’ambiente e l’applicazio­ne di regolament­i e norme locali, nell’ultimo anno agenti e pattuglie hanno garantito oltre 36mila interventi. Al termine della cerimonia sono stati premiati gli agenti e gli ufficiali che, nell’ultimo anno, si sono distinti in operazioni di polizia particolar­mente importanti. Si tratta dei vicecommis­sari. Claudio Marai e Andrea Fanti, degli assistenti Pietro Damiano, Alberto Frinzi, Davide Sabaini, Gianni Farina, degli agenti scelti Matteo Zanetti e Gianluca Orzilli , degli agenti Massimilia­no Romei, Matteo Marconi e Giambattis­ta Cavalli.

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