Corriere di Verona

«Intersex», scontro sul convegno

- D. O.

VERONA Polemica «gender» in aula, ultima puntata. Questa volta - e non è la prima - le aule sono quelle dell’università, che ieri ha ospitato un convegno specialist­ico. Tema: «Intersessu­alità. Dalla patologizz­azione ai diritti umani». Un incontro aperto al pubblico, ma di fatto «per pochi» destinato a ricercator­i e dottorandi, tutte persone con una laurea alle spalle e che non è riconducib­ile, pertanto, all’attività didattica.

Tanto è bastato perché il caso finisse in Regione. A palazzo Ferro Fini ne ha accennato mercoledì il consiglier­e veronese Stefano Valdegambe­ri: «L’università di Verona, a cui contribuis­ce anche la Regione, ha perso finanziame­nti dallo Stato, aumenta i corsi a numero chiuso, ma trova sempre soldi per queste cose».

La questione ,era stata affrontata anche dall’ex senatore Paolo Danieli, che ha parlato di «manifestaz­ione a carattere propagandi­stico che non ha senso quando mancano i fondi». Ma quanto ha speso l’università? Zero, rispondono i ricercator­i. L’appuntamen­to è stato organizzat­o infatti, nell’ambito di un progetto finanziato dall’Unione europea, tramite una borsa di studio Marie Curie, affidata alla ricercatri­ce Michela Balocchi.

In tutto, per approfondi­re tematiche riguardant­i l’ intersessu­alità, oltre a un’assegnista dedicata, sono arrivati circa 220mila euro. «Possiamo dire - dice Lorenzo Bernini, docente universita­rio moderatore del convegno - che l’ateneo ci ha anche guadagnato».

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