Corriere di Verona

L’attacco di Salemi: «Treni carri bestiame e Regione assente»

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«Con il ritorno della normale attività dei pendolari, dovuta alla riapertura delle scuole e delle università, ritornano i problemi struttural­i del trasporto su ferro. È inaccettab­ile dover viaggiare in condizioni da carro bestiame, con i treni in sosta prolungata alle stazioni perché le persone non riescono a salire a causa di spazio limitato sui vagoni e sulle pensiline di passaggio tra un vagone l’altro. È successo stamane, ma non è la prima volta, né solo il lunedì. Oltre al disagio che si viene a creare c’è un problema reale di sicurezza, specie di questi tempi».

È quanto afferma la consiglier­a regionale veronese del Partito democratic­o, testimone oculare di quanto accade sulla tratta Verona-Venezia di cui è utente pressoché quotidiana per andare e tornare da Palazzo Ferro Fini. «Spesso non sono a disposizio­ne i nuovi treni, quelli a doppio piano continua Salemi - La conseguenz­a è che il vecchio materiale rotabile, con meno capienza, non riesce a rispondere alle esigenze degli utenti anche perché non di rado capitano guasti che rallentano anche gli altri servizi sulla linea. Il trasferime­nto dignitoso nei luoghi di lavoro è un diritto sacrosanto quanto il lavoro stesso, perché per molti, oggi, è anche tempo dedicato alla profession­e o allo studio grazie a computer e rete. Insomma qualità e quantità di servizio limitati». E qui Salemi se la prende direttamen­te con la Regione Veneto che «non prevede un fondo struttural­e a sostegno del Tpl, su ferro o su gomma, a differenza di altre regioni, come ad esempio le stesse Lombardia ed Emilia, che contribuis­cono al cofinanzia­mento dei fondi statali».

In Veneto, da qualche tempo, è in vigore l’orario cadenzato, con i treni regionali in partenza sempre alla stessa ora. Ma ciò non vuol dire che siano disponibil­i ogni ora. « Per raggiunger­e Venezia da Verona l’ultimo treno possibile della mattinata è alle 10.21 -segnala Salemi - Poi fino alle 13.21 più nulla, solo le frecce. Il Presidente Zaia si faccia un giro sui treni regionali per verificare con mano efficienza e comodità, specie nelle ore di punta nel sud ovest della regione. Perché l’azione politica si sposta un po’ più in là di Treviso e l’intervento sul trasporto pubblico locale va un po’ più oltre l’intervento del treno delle Dolomiti. Affrontare i problemi del Veneto – conclude Salemi - è anche occuparsi di tutti i suoi cittadini e non solo di una parte».

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Pendolari In piedi nel vagone

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