Corriere di Verona

Vince il medico: concorso da rifare

- La. Ted.

Lo aveva già sancito il Tar di Venezia e ora lo ha definitiva­mente confermato il Consiglio di Stato: è da rifare il concorso che era stato indetto dall’Università di Verona per assegnare una cattedra da professore associato di chirurgia generale e da cui era stato escluso il dottor Giuseppe Borzellino. Quest’ultimo è infatti uscito «vincitore» dal contenzios­o contro l’ateneo scaligero che aveva già assegnato il posto in palio a un altro collega. In ballo, il concorso indetto dall’Università scaligera per coprire un incarico da professore associato di Chirurgia generale. Da quella selezione, datata marzo 2014, uscì vincitore un altro candidato, nominato con decreto rettorale nel settembre 2014 mentre venne tagliato fuori Borzellino, che inoltrò ricorso nel novembre 2014 per sostenere «l’illegittim­ità dell’intera procedura». Tre i motivi avvalorati dal medico, rappresent­ato dall’avvocato Daniele Maccarrone, a sostegno della propria impugnativ­a; mentre da parte dell’Università si è eccepita «la tardività del ricorso » e il difetto dell’«interesse ad agire posto che, essendosi classifica­to quinto, il ricorrente non potrebbe trarre dall’annullamen­to richiesto alcuna utilità».

Di tutt’altro avviso il Tar che, con la sentenza depositata il 23 novembre 2015, ha «sposato» le ragioni di Borzellino decretando «l’annullamen­to dell’intera procedura e l’obbligo dell’amministra­zione (ovvero l’Università, ndr) alla relativa rinnovazio­ne». Per quale motivo? «Risulta dagli atti - per i giudici - che il decreto rettorale è stato modificato nei criteri generali di valutazion­e .... Alla data di tale modifica del bando il termine per la presentazi­one delle domande era già scaduto e la commission­e giudicatri­ce era già stata nominata. L’Università ha dunque modificato i criteri di valutazion­e in corso di gara in palese violazione della par condicio dei concorrent­i». Compreso il dottor Borzellino, che potrà partecipar­e alla nuova selezione come ha ora decretato in via definitiva il Consiglio di Stato: «L’Università degli studi di Verona dovrà pertanto adottare un nuovo bando (ma potrà anche discrezion­almente decidere di non mettere a concorso il posto sui cui si controvert­e) che non resta in alcun modo condiziona­to dalla presente sentenza e da quanto deciso a monte dal giudice di primo grado - si legge nelle motivazion­i del verdetto appena pubblicato -. Nuovo bando che, eventualme­nte, potrà essere impugnato nelle sole forme del giudizio di legittimit­à e non con il rito della violazione del giudicato». Un risultato di rilievo, quindi, quello appena conseguito in sede amministra­tiva dal camice bianco (tutelato in sede penale dal legale Stefano Zanini): il nome di Borzellino, in passato, era stato coinvolto in due vicende processual­i connesse ad altrettant­i episodi di sospetta malasanità. Ma quella è tutt’altra storia.

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