In prefettura un primo spiraglio per Melegatti
Tra due giorni dal prefetto anche i soci di minoranza disposti a rilevare l’azienda. Lavoratori delusi
Fra due giorni, proprietà e organizzazioni sindacali di Melegatti torneranno a incontrarsi. E stavolta, al tavolo presieduto dal vice prefetto Alessandro Tortorella per affrontare la difficile situazione dell’azienda, saranno presenti anche Michele e Francesco Turco, soci di minoranza.
I due fratelli, infatti, la settimana scorsa si sono detti disponibili ad acquistare, insieme ad una cordata di imprenditori, la maggioranza della storica azienda dolciaria veronese e venerdì pomeriggio dovrebbero confermare le proprie intenzioni.
Se così fosse, l’operazione ha possibilità di concludersi in tempi relativamente brevi: la presidente di Melegatti Emanuela Perazzoli, presente alla riunione di ieri, infatti ha confermato di voler convocare l’assemblea dei soci il prossimo 27 ottobre. In quella data dovrebbe essere comunicato un aumento di capitale da 10 milioni di euro: finanze fresche necessarie per ridare fiato all’azienda, oggi completamente bloccata, e per pagare ai dipendenti le due mensilità mancanti.
Dalla prefettura scaligera confermano che, per adesso, questa è la priorità: trovare una soluzione agli stipendi in ritardo e alle complesse problematiche aziendali con l’obiettivo di salvare lo storico marchio scaligero.
La riunione fiume di ieri mattina, tuttavia, ha lasciato piuttosto delusi il centinaio di dipendenti assiepati sotto la sede della prefettura. Parecchie volte hanno chiesto a gran voce le dimissioni degli attuali vertici aziendali, responsabili ai loro occhi, della drammatica situazione in cui versa Melegatti. La presidente Perazzoli, al termine dell’incontro, ha preferito non rilasciare dichiarazioni anche se, nel corso della riunione, ha confermato l’intenzione di «fare la propria parte» nel caso di aumento di capitale e che la produzione di pandori e prodotti da forno ripartirà a novembre. «L’incontro – ha sottolineato Lucia Perina, segretario generale Uil Verona – è stato utile almeno per aprire un tavolo istituzionale e per provare a individuare soluzioni ai problemi dell’azienda senza preclusioni, ma con l’obbligo che siano credibili».
Insieme, le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità di conoscere le intenzioni aziendali non solo a breve termine, ma anche per il prossimo anno. Nel frattempo i dipendenti, dopo due giorni di sciopero, quest’oggi torneranno in fabbrica. Ieri, intanto, il senatore veneto dell’Udc Antonio De Poli ha presentato un’interrogazione al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda nel quale chiede un intervento a favore dei lavoratori della Melegatti.
Perina (Uil) Incontro utile almeno per aprire un tavolo istituzionale
De Poli (Udc) Intervenga Calenda per tutelare i lavoratori di Melegatti