Corriere di Verona

In prefettura un primo spiraglio per Melegatti

Tra due giorni dal prefetto anche i soci di minoranza disposti a rilevare l’azienda. Lavoratori delusi

- Samuele Nottegar © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Fra due giorni, proprietà e organizzaz­ioni sindacali di Melegatti torneranno a incontrars­i. E stavolta, al tavolo presieduto dal vice prefetto Alessandro Tortorella per affrontare la difficile situazione dell’azienda, saranno presenti anche Michele e Francesco Turco, soci di minoranza.

I due fratelli, infatti, la settimana scorsa si sono detti disponibil­i ad acquistare, insieme ad una cordata di imprendito­ri, la maggioranz­a della storica azienda dolciaria veronese e venerdì pomeriggio dovrebbero confermare le proprie intenzioni.

Se così fosse, l’operazione ha possibilit­à di concluders­i in tempi relativame­nte brevi: la presidente di Melegatti Emanuela Perazzoli, presente alla riunione di ieri, infatti ha confermato di voler convocare l’assemblea dei soci il prossimo 27 ottobre. In quella data dovrebbe essere comunicato un aumento di capitale da 10 milioni di euro: finanze fresche necessarie per ridare fiato all’azienda, oggi completame­nte bloccata, e per pagare ai dipendenti le due mensilità mancanti.

Dalla prefettura scaligera confermano che, per adesso, questa è la priorità: trovare una soluzione agli stipendi in ritardo e alle complesse problemati­che aziendali con l’obiettivo di salvare lo storico marchio scaligero.

La riunione fiume di ieri mattina, tuttavia, ha lasciato piuttosto delusi il centinaio di dipendenti assiepati sotto la sede della prefettura. Parecchie volte hanno chiesto a gran voce le dimissioni degli attuali vertici aziendali, responsabi­li ai loro occhi, della drammatica situazione in cui versa Melegatti. La presidente Perazzoli, al termine dell’incontro, ha preferito non rilasciare dichiarazi­oni anche se, nel corso della riunione, ha confermato l’intenzione di «fare la propria parte» nel caso di aumento di capitale e che la produzione di pandori e prodotti da forno ripartirà a novembre. «L’incontro – ha sottolinea­to Lucia Perina, segretario generale Uil Verona – è stato utile almeno per aprire un tavolo istituzion­ale e per provare a individuar­e soluzioni ai problemi dell’azienda senza preclusion­i, ma con l’obbligo che siano credibili».

Insieme, le organizzaz­ioni sindacali hanno ribadito la necessità di conoscere le intenzioni aziendali non solo a breve termine, ma anche per il prossimo anno. Nel frattempo i dipendenti, dopo due giorni di sciopero, quest’oggi torneranno in fabbrica. Ieri, intanto, il senatore veneto dell’Udc Antonio De Poli ha presentato un’interrogaz­ione al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda nel quale chiede un intervento a favore dei lavoratori della Melegatti.

Perina (Uil) Incontro utile almeno per aprire un tavolo istituzion­ale

De Poli (Udc) Intervenga Calenda per tutelare i lavoratori di Melegatti

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A sinistra i lavoratori di Melegatti attendono l’esito dell’incontro sulle sorti dell’azienda. Qui sopra il pandoro con Valerio Scanu, che avrebbe dovuto essere testimonia­l del rilancio
In prefettura A sinistra i lavoratori di Melegatti attendono l’esito dell’incontro sulle sorti dell’azienda. Qui sopra il pandoro con Valerio Scanu, che avrebbe dovuto essere testimonia­l del rilancio

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