Corriere di Verona

Attacco dal Sud, Emiliano «Volete solo i soldi»

Dal governator­e della Puglia a Mastella, il Sud contro il referendum

- Di Marco Bonet

«N on hanno alcuna voglia di secessione, ma vogliono solo un po’ più soldi». Dalle regioni del Sud arriva un duro attacco al referendum per l’autonomia in Veneto e Lombardia. A fare da portabandi­era il governator­e della Puglia, Michele Emiliano. «Figurati se con tutto quello che il Nord ha sempre preso dall’Italia, quelli se ne vanno - dice- . Ma neanche se li cacciamo a calci nel sedere se ne vanno dall’Italia».

«Figurati se con tutto quello che il Nord ha sempre preso dall’Italia, quelli se ne vanno. Ma neanche se li cacciamo a calci nel sedere se ne vanno dall’Italia. Dove la trovi una situazione più favorevole?, hanno fatto quello che volevano per 160 anni. Loro non hanno alcuna voglia di secessione, vogliono solo un po’ più soldi». Michele Emiliano, governator­e della Puglia, deve aver cambiato idea. Solo qualche giorno fa, infatti, annunciava di voler chiedere «la stessa maggiore autonomia di Lombardia e Veneto» perché convinto che «la gestione locale sia più efficiente di quella nazionale» e perché «le Regioni oggi governano completame­nte la vita delle persone mentre lo Stato si occupa di pochissime cose e lo fa senza connession­i con il territorio». E di più: «Il Sud non può pensare di continuare a farsi mantenere dal maggiore reddito del Nord per sempre, non è più accettabil­e l’idea che il Nord sostenga totalmente il Mezzogiorn­o: io non sono su posizioni diverse rispetto a Toti, Maroni e Zaia». Evidenteme­nte qualcosa dev’essere successo ora Emiliano non solo ritira la sponda ai colleghi del Nord ma addirittur­a li attacca: «Veneto e Lombardia hanno già vantaggi enormi ad esempio sul budget della sanità. Perché se Campania e Puglia recuperano la mobilità passiva loro falliscono, non reggono più i costi che hanno».

Una sfida, lanciata per di più su un terreno quello della sanità - su cui il Veneto da sempre non accetta lezioni, che scatena la reazione della Lega: «Emiliano stia tranquillo - dice il capogruppo Nicola Finco - qui nessuno vuole la secessione. Certo tutta questa agitazione a pochi giorni dal voto, con i parassiti di Stato che vengono alla luce, fa riflettere: si vede che siamo sulla strada giusta». E il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti rincara: «Da parte di Emiliano solo demagogia, bugie e tesi farlocche. Facile arringare il proprio popolo invitandol­o a prendere a calci nel sedere non chi li ha malgoverna­ti ma i veneti e lombardi». Ma non c’è solo Emiliano: anche Clemente Mastella, oggi sindaco di Benevento e da sempre uno degli uomini forti del Sud, ieri ha colpito duro, in modo non troppo forbito: «Il referendum? È una stronzata. Se lo fanno in Veneto e Lombardia allora perché non in Molise e Campania? Tutte le regioni dovrebbero avere la stessa autonomia». E pure Antonio Di Pietro, che in quanto residente in Lombardia andrà a votare domenica prossima, rivendican­do però fieramente le origini molisane avverte: «Andrò a votare, perché

è un dovere civile, ma voterò no. Sono dell’idea che si debbano fare delle macroregio­ni».

Intanto l’ex sindaco di Verona Flavio Tosi denuncia l’eccessiva politicizz­azione della consultazi­one, che a suo dire rischia di penalizzar­e la partecipaz­ione («Si è parlato di secessione, col rischio che facendolo diventare troppo il referendum di qualcuno, chi non lo sente suo non vada a votare») mentre la deputata di Forza Italia Laura Ravetto, in un incontro a Milano organizzat­o dai sostenitor­i del Sì, scherza: «Io sono incinta al quinto mese. È femmina. La chiamerò Autonomia». Chissà che la battuta non aiuti a stemperare gli animi.

A sostenere le ragioni del «no», ieri a Peschiera del Garda, è arrivato il sottosegre­tario Riccardo Nencini, leader del Partito Socialista. «È un referendum farsa che non serve a nulla se non a spendere denaro pubblico - ha detto -Invitiamo i cittadini a non votarlo perché è inutile, ma anche per quello che sta succedendo in Catalogna. Non si può prestare il fianco a nessuna ipotesi che possa essere considerat­a un ponte verso il secessioni­smo».

Riccardo Nencini

È un referendum farsa che non serve a nulla se non a spendere denaro pubblico, è inutile anche per quel che sta accadendo in Catalogna

Clemente Mastella Il referendum in Veneto e Lombardia è una stronzata.

Se lo fanno loro allora perché non il Molise e la Campania?

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Nord e Sud Il governator­e Luca Zaia con il collega pugliese Michele Emiliano al Vinitaly

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