Fiano e la «sua» legge elettorale 3 collegi a Verona
Nel giorno in cui il Partito democratico ha festeggiato a Roma i suoi primi dieci anni, Emanuele Fiano ha preso ufficialmente servizio come commissario straordinario del partito a Verona. Nella mattinata di ieri, il deputato ha incontrato nella sede circoscrizionale di via Tevere 38 gli eletti e i segretari di circolo del Pd veronese, senza guida da quando i segretari provinciale Alessio Albertini e cittadino Orietta Salemi si sono dimessi dopo che quest’ultima non è riuscita ad approdare al ballottaggio alle scorse elezioni comunali.
Scortato dai deputati Gianni Dal Moro e Alessia Rotta, Fiano ha poi incontrato i giornalisti per fare il punto della situazione. «Sono contento di essere stato chiamato qui per contribuire al percorso congressuale - ha detto Fiano Verona è una città dove abbiamo patito una sconfitta, ma insieme possiamo risorgere». Nelle prossime settimane si terranno i congressi dei vari circoli, poi il 3 dicembre verranno eletti tutti i vari organi del partito: le assemblee provinciali e cittadine e i rispettivi segretari. «Il percorso deve essere il più possibile condiviso ha chiarito Fiano - Per me dare un contributo a questo percorso autenticamente democratico è un motivo d’orgoglio».
Nel confronto con i quadri veronesi del partito, ieri, Fiano dice di aver trovato «volontà di confronto». Tra i temi più sensibili tra quelli emersi, il nodo della sicurezza, considerato cruciale per le prossime elezioni e visto, storicamente, con un punto debole del Pd al Nord. «Sono stati i governi di centrodestra quelli che hanno tagliato di più sulla sicurezza, bloccando anche le assunzioni tra le forze dell’ordine - ha sottolineato Fiano - Noi sul comparto abbiamo investito sei miliardi di euro. E questa è la stagione del ministro Minniti, grazie alle cui politiche gli sbarchi sono calati del 25 per cento».
La scelta del segretario del Pd Matteo Renzi di inviare uno dei suoi uomini di punta come commissario a Verona è significativa. «Fiano è un pezzo da novanta, un segnale di attenzione nei nostri confronti che ci dà forza», sottolinea Dal Moro. Fiano è diventato famoso per la legge che porta il suo nome contro l’apologia del fascismo. «Non sono ossessionato da questo tema, ma io faccio politica con la ragione e con il cuore - ha detto lui, figlio di un deportato ad Auschwitz - ma di fascismo a Verona non parlerò, sono qui solo per organizzare il congresso». Fiano è stato anche relatore della nuova legge elettorale che, dopo essere stata approvata alla Camera, deve passare il vaglio del Senato. Si tratta di un sistema misto, in parte maggioritario e in misura maggiora proporzionale. «Questa legge riporta nelle mani degli elettori la scelta su chi farsi rappresentare sul proprio territorio», assicura.
A Verona verranno costituiti tre collegi uninominali, che corrisponderanno probabilmente ai tre per l’elezione del Senato con il Mattarellum e quindi: Verona centro, Verona Nord (a nord dell’autostrada A4) e Verona Sud. Ogni candidato nei collegi sarà collegato ad un listino bloccato di tre o quattro candidati, che sarà lo stesso per tutta la Provincia di Verona, per la quota proporzionale.