Bitonci al timone della Lega fino alle elezioni
Pace fatta, almeno per ora. La prima importante riunione della Lega scaligera, voluta dal «legato» Massimo Bitonci, ha ottenuto gli effetti desiderati, almeno per ora. I dieci membri del Comitato Direttivo che si erano dimessi dall’incarico per protestare contro il segretario, Paolo Paternoster, hanno accettato di ritirare le dimissioni. In cambio, hanno avuto la garanzia che Bitonci resterà alla guida del partito, avocando a sé tutte le scelte importanti, fino alle elezioni politiche di primavera. Una tempistica che parla da sola: superato l’impegno per il referendum, si aprirà infatti la pagina delle candidature al Parlamento. E su quelle si misurerà fino in fondo il potere delle diverse «anime» del partito. La via d’uscita è stata indicata ieri mattina da Bitonci nell’assemblea che si è tenuta nella sede del Carroccio coi sindaci leghisti di tutta la provincia e i big del partito.
Bitonci era arrivato in veste di «legato» per affiancare Paternoster. Una scelta che non aveva soddisfatto le richieste dei 10 ribelli (Mazzi, Bocchi, Zullo, De Lorenzi, Rigo Matuzzi, Adami, Gugole, Maestrelli e Zuliani). Ieri però, l’ex sindaco di Padova ha spiegato che non si limiterà ad un «affiancamento» ma prenderà personalmente tutte le decisioni future. Quasi un commissariamento vero e proprio, insomma. E non solo fino al referendum, ma fino alle elezioni. E i 10 hanno accettato di tornare nei ranghi. Domani sera intanto, a Sandrà di Castelnuovo del Garda arrivano i “governatori” di Veneto e Lombardia, Luca Zaia e Roberto Maroni. Si torna alla normalità, insomma. Almeno per ora.