Corriere di Verona

A pranzo con Chievo e Hellas al Bentegodi è servito il derby

- Matteo Fontana

È il giorno del derby di Verona. Chievo e Hellas in campo al Bentegodi a partire dalle 12.30. Chievo sulla carta favorito, vista la classifica, con il ballottagg­io tra Tomovic e Gobbi in difesa e l’ipotesi di un attacco con capitan Pellissier titolare. L’Hellas alle prese con problemi in difesa, con il dubbio di Herteaux, ma Pecchia ritrova a centrocamp­o una pedina fondamenta­le: Bruno Zuculini. Intanto, nella sfida tra Primavere, vince il Chievo.

VERONA La più piccola delle sue tre figlie, Ludovica, gli ha chiesto: «Papà, ma giocate in casa o in trasferta?». La bellezza del derby è anche questa, nel candore di una domanda che una bimba pone al suo babbo. Che è, per nulla incidental­mente, l’allenatore del Verona, Fabio Pecchia. Chissà se Ludovica guarderà la partita dell’Hellas con il Chievo, oggi. Si va in campo a ora di pranzo, cosa che non è insolita per una stracittad­ina che nella Serie A 2014-2015 si è disputata sempre alle 12.30 di domenica, nel tempo che sulle tavole dei veronesi è perlopiù consacrato al lesso con la pearà. Nei due casi precedenti, il Chievo vinse una volta per 1-0, mentre nell’altro la gara terminò sul 2-2. Erano, quelle, partite dall’equilibrio annunciato.

Adesso i favori del pronostico non guardano con benevolenz­a al Verona: «Questo dice il nostro inizio di stagione – dice Pecchia –, ma sono aspetti di cui non mi occupo. Mi interessa soltanto la mia squadra. Credo che la partita sarà molto chiusa e che la si dovrà leggere con attenzione a centrocamp­o, ma non solo». Si annuncia un duello fisico per l’Hellas. Il Chievo fa della potenza atletica una caratteris­tica essenziale. Ha muscoli e centimetri, ed è lì che il Verona, spiega Pecchia, avrà il compito di reggere l’urto: «Servirà andare oltre le nostre capacità e offrire una prestazion­e di alto livello. Il Chievo si fa sentire tanto anche sulle azioni da palla inattiva, e per questo c’è bisogno di avere grande attenzione. E, magari, quel pizzico di fortuna che non guasta mai». Un segnale positivo per l’Hellas è arrivato dalla rifinitura di ieri mattina a Peschiera del Garda. Thomas Heurtaux ha recuperato ed è stato convocato, idem Mattia Valoti. Un colpo alla tibia destra ha messo fuori causa Enrico Bearzotti. Pecchia ha chiamato 23 giocatori per il derby (è sempre assente Alex Ferrari, se ne riparlerà tra qualche giorno) e fa capire che non ha in testa variazioni radicali quanto agli uomini da impiegare: «Ho pressoché tutta la rosa a disposizio­ne. L’anima della squadra non deve cambiare». Il rientro in extremis di Heurtaux lascia in bilico la scelta per il ruolo di centrale difensivo. Sarà un ballottagg­io francese, perché se Pecchia decidesse di non rischiare un giocatore che è appena rientrato e che con il Benevento è stato costretto a dare forfait all’ultimo, al suo posto verrebbe confermato il connaziona­le Souprayen: «Samuel può svolgere due ruoli in campo e nella posizione di centrale ha giocato una buonissima gara», osserva Pecchia, che, in mediana, ritrova Bruno Zuculini.

Il «volante» argentino ha scontato il turno di squalifica che gli era stato comminato dopo l’espulsione rimediata con il Torino. Sarà lui a guidare la carica dell’Hellas, in una terna di centrocamp­o che prevederà l’impiego di Romulo, galvanizza­to dal gol che ha risolto la sfida con il Benevento, e di Bessa, con Fossati che è più di una semplice alternativ­a: «Lui insieme a Zuculini? Si può fare e l’abbiamo già fatto anche in questo campionato. Sto facendo più consideraz­ioni», taglia corto Pecchia. La regola della pretattica non fa concession­i neppure sulla batteria d’attacco. Se Cerci sta carburando, se Verde è stato l’uomo che, con il suo ingresso in campo, ha spaccato in due la partita con il Benevento, la carezza di giornata va a Giampaolo Pazzini: «Lunedì la sua è stata una prova di grande sacrificio. Ha avuto sfortuna, avrebbe meritato di segnare». La traversa colta dal Pazzo è ancora lì che vibra, al Bentegodi. Il derby è il richiamo del capitano.

Il tecnico del Verona I pronostici? Non me ne occupo. Sarà un match molto chiuso con chiave in mezzo al campo. E occhio alle loro palle inattive

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