Maran: «Noi scalpitiamo ma non c’è nessun favorito» Ballottaggio Tomovic-Gobbi in attacco l’ipotesi Pellissier
VERONA Bollino verde all’ufficio facce da derby di Veronello. Rolando Maran è il sereno ritratto di chi è consapevole di aver preparato nel migliore dei modi l’appuntamento. Lo sottolinea lui stesso: «È una partita importante, la prima di un trittico altrettanto importante. Siamo carichi e viviamo con entusiasmo l’arrivo di questo derby, che rappresenta un motivo d’orgoglio per la città. E’ una partita difficile, ricca di attese: la pressione è ovunque e va gestita; può essere positiva, ma nasconde tante insidie. In sfide come queste - prosegue Maran - bisogna essere attenti a non inciampare e arrivare alla fine dei novanta minuti evitando le buche. In campo dobbiamo portare le nostre qualità e limare i nostri difetti. Io sono fiducioso nella prestazione dei ragazzi perché in settimana li ho visti lavorare bene con la giusta tensione. Abbiamo svolto gli allenamenti a porte chiuse per trovare la miglior concentrazione. Lo abbiamo sempre fatto prima di ogni derby».
Tutti recuperati, tutti disponibili. Quando glielo si fa notare il comandante Rolly ci scherza su: «Sarete mica qui a portarmi iella, vero? Aver tutti a disposizione significa poter disporre di tante opzioni. La formazione non l’ho ancora decisa. Rimane qualche piccolo dubbio». Riguarda il possibile impiego di Massimo Gobbi al rientro dopo l’infortunio. Dovesse partire titolare, andrebbe ovviamente a coprire la fascia sinistra con il conseguente ritorno di Cacciatore a destra. Il sacrificato sarebbe Tomovic. Per quanto riguarda il resto, non dovrebbero esserci novità. Da giorni si insiste come il Chievo arrivi a questa stracittadina da favorito. Per buona parte della critica la forbice tra le due squadre non è mai stata così larga a vantaggio della diga come questa volta. Maran non ci sta: «Non è questione di essere favoriti o meno, non c’è alcuna forbice tra noi e il Verona, ma solo rispetto». Alla vigilia di un derby meneghino di tanti anni fa, a Nereo Rocco chiesero il pronostico: la risposta del Paròn entrò di diritto nelle pagine della letteratura: «Vinca il migliore? Ciò... sperèmo de no» disse. La ricordiamo a Maran. Lui sorride e replica: «Conosco quella frase, ma non so come finì quel derby. Io voglio vincere, ma lasciamo stare la leggenda del buon Paròn, sarebbe irrispettoso nei suoi riguardi. Nutro comunque grande fiducia».
Detto ciò, insiste nel tenere un profilo basso. il tecnico clivense: «La classifica ha i suoi riferimenti, ma non detta i risultati. Può vincere chi sta sopra o chi sta sotto: nel calcio non vi è nulla di scritto. Il derby è una partita sui generis, di difficile lettura, dove i valori stanno in equilibrio. In campo vanno due squadre che vogliono superarsi: i punti in palio sono sempre tre, ma dal punto di vista sportivo possono assumere un valore diverso». Da underdog il Verona punterà a una gara di gran temperamento sotto la spinta di forti motivazioni. Maran taglia corto: «Noi dobbiamo guardare solo in casa nostra senza pensare a cosa farà il Verona. Ci siamo preparati bene. Ora siamo concentrati a fornire sul campo la miglior prestazione possibile: quando fai questo, significa che sei a posto con la coscienza e non hai lesinato gocce di sudore. Bisogna continuare a lavorare come abbiamo sempre fatto». Chiusura all’insegna del fairplay, con un messaggio di stima per Fabio Pecchia: «È un grandissimo professionista. Mi fa piacere confrontarmi con lui. Spero daremo vita a una bella partita». Il derby delle parole finisce qui. Ora tocca al campo emettere il verdetto.
Il tecnico del club della Diga Ci siamo preparati bene. Tra noi e loro nessuna forbice, solo rispetto. Pecchia? Lo stimo, è bello potersi confrontare con lui