Corriere di Verona

Storie di donne e danze dell’oggi: è «L’Altro Teatro»

Tra i diciotto spettacoli di prosa e danza contempora­nea spiccano i monologhi al femminile con Michela Cescon, Elisabetta Pozzi, Ermanna Montanari e Sonia Bergamasco. E nel ballo spunta «Giulietta e Romeo» ambientato al sud

- Matteo Sorio

Dcome donna. E’ la password della 14esima edizione de «L’Altro Teatro». Le donne ch’escono dall’ombra e cui Michela Cescon dà voce in «Talking Heads II», quelle che rimangono sole in un villaggio dell’Alta Provenza e che Sonia Bergamasco illumina in «L’uomo seme», quelle che vivono la perdita di un figlio nel «Maryam» di Ermanna Montanari, quelle che possono specchiars­i nel personaggi­o di «Cassandra Site Specific» interpreta­to da Elisabetta Pozzi. Quattro titoli sui 18 totali, quattro monologhi che spiccano nella rassegna del Camploy dal 1° dicembre al 18 maggio (biglietto da 14 a 10 euro), una finestra su prosa e ballo contempora­nei e alternativ­i.

Andiamo con ordine, allora. Prima sezione, la prosa in abbonament­o (80 euro la tessera). Si comincia, l’1 dicembre, con Michela Cescon in «Talking Heads II», tre testi scritti dal drammaturg­o inglese Alan Bennett: «Tutte brevi commedie nere che quasi sempre avevano per protagonis­te donne le cui esistenze apparentem­ente anonime si squarciava­no per rivelare, con dissacrant­e ironia, un’altra vita possibile». Il 14 dicembre, la compagnia veronese Babilonia Teatri, insieme a ZeroFavole, propone «Paradiso», pièce che gira intorno a tre minorenni in affido ai servizi sociali. Ecco poi Sonia Bergamasco, il 25 gennaio, in «L’uomo seme», da un racconto di Violette Ailhaud. Il 2 febbraio toccherà a «La paranza dei bambini», tratto dal libro di Roberto In scena L’attrice Sonia Bergamasco proporrà «L’uomo seme» tratto da Violette Ailhaud Saviano. Quindi, il 16 febbraio, «Maryam», del Teatro delle Albe, al centro Ermanna Montanari. C’è la firma di Emma Dante, invece, su «La scortecata», pièce del 2 marzo ispirata da Giambattis­ta Basile, «storia di un re che s’inna-

mora della voce di una vecchia». Si arriva al 15 marzo, allora, con «Macbeth?» di Vitaliano Trevisan, monologo allargato a tre interpreti (tutte donne) in cui «vengono alla luce la parte femminile di Macbeth e quella maschile della Lady». In chiusura, «Cassandra Site Specific», in cui Elisabetta Pozzi s’ispira al mito antico e moderno. A completare il menù, col «Fuori Abbonament­o», il «Magari faccio un salto» del gruppo veronese Ippogrifo (19 gennaio), «Cavalieri senza paura» della compagnia scaligera Punto in Movimento (22 febbraio), «Signorina Else» con la veronese

Federica Sandrini (13 aprile) e infine «Solo Rh», ancora di Trevisan (10 maggio).

Passiamo alla danza, dunque. Prima serata in abbonament­o (30 euro la tessera), il 23 febbraio, col Balletto di Roma in «Giulietta e Romeo», che colloca la vicenda in un’Italia del sud reduce dalla guerra. La seconda, il 6 aprile, con la Compagnia Zappalà Danza a proporre «Patria», in cui «globalizza­zione e immigrazio­ne fanno emergere tutta la fragilità dei valori liberali». Quindi, il 5 maggio, Ersiliadan­za in «Felicità Interna Lorda» di Laura Corradi, sotto i riflettori «due donne, due uomini e la ricerca della felicità». Restano i tre appuntamen­ti del Fuori Abbonament­o, tutti firmati da compagnie veronesi: il 14 febbraio «Parole senza pietà» di Marcella Galbusera; l’1 marzo «Con me cadi» di Silvia Bertoncell­i; il 16 marzo «Roommates» di Katia Tubini.

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