Per la Casa di Giulietta rispuntano i tornelli
Gestione diretta e ingresso a pagamento dentro il cortile: è l’alternativa alle proposte già note
C’è la Mox «versione Armani», c’è l’ipotesi piazzetta Navona, ma rispunta anche, alla grande, la vecchia, primigenia idea dei tornelli in via Cappello, anche se un po’ spostati rispetto alla versione lanciata sette anni addietro a palazzo Barbieri. Sono tre le ipotesi per il nuovo ingresso alla Casa di Giulietta.
C’è la Mox «versione Armani», c’è l’ipotesi piazzetta Navona, ma rispunta anche, alla grande, la vecchia, primigenia idea dei tornelli in via Cappello, anche se un po’ spostati rispetto alla versione lanciata sette anni addietro a palazzo Barbieri.
Sarà un tavolo tecnico, coordinato dall’assessore alla Cultura, Francesca Briani, ad indicare i pro e i contro delle diverse soluzioni in ballo per l’accesso (che comunque sarà a pagamento) al Cortile di Giulietta. Al momento, le ipotesi sono almeno tre: due notissime, la terza ripescata proprio in questi giorni. In prima battuta ci sarà da dare una risposta all’offerta di Mox Corporation: uso della palazzina Armani (accanto alla Casa di Giulietta in via Cappello) con ingresso dalla palazzina stessa (prima porticina a sinistra, al piano terreno) e trasformazione dell’intero edificio in museo dedicato all’immortale e tragico amore che ha reso la nostra città famosa in tutto il mondo.
In secondo luogo, però, sul tavolo tecnico rimbalzerà ancora una volta la vecchia ipotesi di utilizzare una delle entrate del Teatro Nuovo, in piazzetta Navona, con la creazione, anche in questo caso, di un museo shakespeariano lungo Ingresso del cortile
In questa zona verrebbero installati i tornelli il corridoio del teatro, arrivando poi nel foyer e di qui entrando nel cortile con la famosa statua. La terza possibilità, che ricomincia a farsi strada ai piani alti di Palazzo Barbieri, è quella di una gestione diretta (e più semplice) da parte del Comune: l’androne d’entrata attuale rimarrebbe com’è, ma alla sua fine, proprio sul limitare del cortile, potrebbero essere installati dei tornelli d’ingresso a pagamento. Chi volesse solo arrivare alla statua, con relativa carezza portafortuna del bronzeo seno di madamigella Capuleti, pagherebbe i suoi 2 euro e mezzo di ticket. Se poi volesse visitare Casa di Giulietta, potrebbe acquistare il relativo biglietto come accade anche oggi.
In questo modo, via Cappello verrebbe liberata di buona parte dei turisti che, soprattutto la domenica mattina, sbarrano il passaggio, con problemi anche di ordine pubblico. La coda ai tornelli verrebbe almeno in parte riordinata e incanalata all’interno dell’androne. E il Comune manterrebbe il reddito oggi procurato dalla Casa-Museo (909.506 euro nel 2015, un milione e 44mila euro nel 2015 e 1.106 mila euro nel 2016). Il progetto Mox, peraltro, è sicuramente affascinante e più ampio (tre piani di museo multimediale, comparse in costume e via dicendo) ma porrebbe nuovi problemi (chi andrebbe più nella CasaMuseo comunale oggi esistente? E dopo i 12 anni di concessione a Mox, cosa potrebbe accadere?)
Lo spostamento dell’ingresso in piazzetta Navona, infine, creerebbe problemi ai negozianti di via Cappello (se i turisti entrassero di là, comprerebbero meno gadget di qua)
L’idea dei tornelli risale a ben 7 anni or sono. A lanciarla era stato, nel 2010, Vittorio Di Dio quando era assessore (assieme a Sboarina) nella prima giunta Tosi. Stiamo parlando di cultura e storia, come avrete capito, ma stiamo parlando anche di vil denaro: i visitatori del Cortile variano tra uno e due milioni l’anno, e con un biglietto da due euro e mezzo a testa fanno tanti soldi.
La settimana scorsa, Michele Bertucco si era chiesto «come mai nessuno, né con Tosi né con Sboarina, abbia pensato ad una gestione diretta del sito» aggiungendo di non capire perché «il Comune dovrebbe accontentarsi delle briciole e permettere la privatizzazione degli utili». Come detto, ora ci si pensa, e ad approfondire il tema sarà un tavolo tecnico, presentato ieri mattina dall’assessore Briani ai colleghi di giunta. Che le hanno dato via libera. Sperando che da lì arrivi una scelta definitiva.