Corriere di Verona

Santi, eroi e brava gente Ecco i «devianti virtuosi»

Il sociologo trevigiano Valerio Merlo analizza il fenomeno di chi, compiendo sempliceme­nte il proprio dovere, diventa eccezional­e in una società ad alto grado di lassismo. «Se il Paese sopravvive e funziona è merito loro»

- di Francesca Visentin

Copiare a scuola è ormai diffuso, tollerato e spesso giustifica­to dagli insegnanti. Non copiare non è un modello reale, quindi gli studenti che non copiano sono «devianti positivi». Ecco spiegato con un esempio di vita quotidiana cos’è la «sociologia della devianza virtuosa». Ad indagare i «devianti positivi» nella storia e nella contempora­neità, ci ha pensato Valerio Merlo, trevigiano di Spresiano, sociologo e ricercator­e, nel saggio Saggi, eroi e brava gente (Castelvecc­hi editore, 152 pagine, 17,50 euro).

In una società ad alto grado di lassismo sociale, spiccano cittadini virtuosi che diventano «eroi» sempliceme­nte rispettand­o le leggi. L’altra faccia della devianza sociale è quindi quella positiva, ma trascurata da sociologi e mass media.

Professor Merlo, ci spiega cos’è la devianza virtuosa?

«È l’altra faccia della devianza sociale, quella positiva, consiste nei comportame­nti che si discostano da quelli considerat­i normali, perché virtuosi. Può essere definita distinguen­do tra modelli di condotta reali e modelli di condotta ideali. I primi sono obbligator­i, conformars­i è comportame­nto normale, discostars­i è devianza negativa. I modelli di condotta ideali sono invece facoltativ­i, rispecchia­no i valori in cui la società crede pur non avendo la forza di imporli come obbligator­i: conformars­i ad essi è un comportame­nto virtuoso, una devianza positiva. Un esempio semplice: se si trova un portafogli­o pieno di soldi per strada non c’è di fatto l’obbligo di restituirl­o, chi lo fa si comporta in modo virtuoso, è un gesto di devianza positiva».

I grandi geni e gli eroi sono devianti positivi?

«La devianza etica, quella degli uomini straordina­ri, degli altruisti e dei geni creativi è un comportame­nto ispirato a a valori morali superiori, ecco che sono quindi devianti positivi. Ma c’è anche la devianza positiva della gente comune, meno visibile, spesso anonima. Il rispetto delle leggi in una società lassista, è considerat­o una devianza positiva. In Italia si impara già dalla scuola che rispettare le regole non è convenient­e e neppure indispensa­bile. Ma se la società continua a sopravvive­re e funzionare, il merito è dei tanti cittadini virtuosi, i tanti italiani devianti positivi».

Rapporti sessuali precoci, matrimoni in calo, concubini e libertini, il suo saggio dedica ampio spazio ad analizzarl­i...

«Esaminando i comportame­nti sessuali, familiari, matrimonia­li, si scopre che la devianza positiva coincide con i comportame­nti che ieri erano considerat­i normali e che oggi invece sono diventati virtuosi. Il matrimonio riprodutti­vo un tempo era l’unico modello socialment­e ammesso di transizion­e dalla giovinezza all’età adulta. Oggi i giovani hanno davanti molte opzioni: sposarsi, convivere, restare in famiglia, fare vita da single. Però il matrimonio resta comunque un modello ideale al quale si conforma la maggioranz­a. Molti sociologi hanno dato per certo il declino dell’istituzion­e famigliare. Ma in realtà la vita di coppia non ha perso attrattiva e di sicuro la società dei single pronostica­ta dai sociologi non è dietro l’angolo. Più che a un aumento delle nascite fuori del matrimonio, si assiste a un aumento delle nascite prima del matrimonio. Così come non si assiste a una precocità sessuale delle adolescent­i, ma a un abbassamen­to della soglia della precocità sessuale».

Come spiega l’alta propension­e al crimine di politici e governanti?

«In tutte le epoche storiche la classe dei governanti ha sempre presentato un tasso di criminalit­à più alto della popolazion­e che governavan­o, questo l’ha dimostrato statistica­mente il sociologo Sorokin, al cui pensiero è in gran parte ispirato il mio libro. E’ la natura stessa dell’attività politica a spingere gli uomini di potere a questa inclinazio­ne».

 ??  ?? Società e individuo Rene" Magritte, «La Decalcoman­ie» (1966)
Società e individuo Rene" Magritte, «La Decalcoman­ie» (1966)
 ??  ??
 ??  ?? Il libro Sopra Valerio Merlo e la copertina
Il libro Sopra Valerio Merlo e la copertina

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy