Corriere di Verona

«Migrazione sanitaria, il Veneto perde posizioni»

- M.Za.

Esiste una migrazione che segue logiche ben precise: è quella sanitaria. E non è quindi un caso che la prima meta di pazienti che scelgono di farsi curare fuori regione sia il Centro oncologico di Aviano. Il bilancio veneto, però, resta positivo, sono molti più i pazienti che scelgono di approdare nelle strutture sanitarie regionali. I dati li spiega Alessandro Naccarato, deputato padovano del PD: «dal 2010 al 2016 il Veneto ha attratto pazienti soprattutt­o dalle regioni del sud: 3.308 dalla Sicilia, 2.458 dalla Campania, 2.167 dalla Puglia. In generale le regioni a statuto ordinario hanno prestazion­i migliori di quelle a statuto speciale. Il Veneto ha perso posizioni ed è stato superato nettamente da Lombardia, Emilia e Toscana». Secondo lo studio presentato da Naccarato, l’assetto organizzat­ivo delle regioni a statuto speciale risulta ininfluent­e il Veneto perde pazienti verso Friuli Venezia Giulia, Lombardia ed Emilia Romagna; attira pazienti da provincia di Trento ed altre regioni. Va detto che la perdita verso il Friuli è legata in parte alla fuga verso gli Irccs di Aviano e di Trieste. La mobilità sanitaria certificat­a nel 2016 registra un saldo attivo nelle seguenti regioni: Lombardia (74.522), Emilia Romagna (46.983), Toscana (24.617), Veneto (9.644), Umbria (4.188), Friuli Venezia Giulia (3.251), Bolzano (926), Molise (579). Le regioni che attirano più pazienti, insomma, sono a statuto ordinario. «In Veneto - conclude Naccarato - le aziende universita­rie, dove il ruolo della Regione è marginale sul piano organizzat­ivo e finanziari­o, vanno meglio delle altre e hanno un’attrazione elevata tanto che l’azienda ospedalier­a di Padova con quella di Verona, ha i risultati migliori del Veneto».

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