Central Park, il sindaco a Roma da Rfi Si cerca l’accordo per l’ex Scalo Merci
L’assessore Segala: «Cercheremo una visione d’insieme». Bertucco incalza: «Accordo subito»
Faccia a faccia importante, tra una settimana esatta a Roma, tra il sindaco Federico Sboarina e i vertici di Rfi. Si parlerà di Brennero, di Tav e di altro, ma si discuterà anche, e forse soprattutto, della grande area dell’ex Scalo Merci, tra Porta Nuova e Santa Lucia. Mezzo milione di metri quadri che Sboarina spera di trasformare nel Central Park, il più grande parco urbano della città. Un tema su cui potrebbe partire, proprio il 10 novembre, un autentico braccio di ferro con Rfi, allo scopo di «strappare» la maggior parte possibile di quell’area a qualsiasi altro uso.
Fino ad oggi, si era infatti parlato di metà area da destinare a verde e l’altra metà da «valorizzare», consentendo alle Ferrovie di insediarvi nuovi edifici in grado di «ripagare» (nei bilanci delle Ferrovie) la parte di terreni affidata a Palazzo Barbieri. Ricordiamo che oggi l’intera area è di proprietà delle ferrovie, e l’ipotesi ufficiale, sancita da un vecchio accordo tra Comune e Ferrovie, ma anche all’interno del Piano Quadrante Europa della Regione Veneto, è appunto quella di una divisione a metà, tra una zona verde ed una edificabile.
L’assessore comunale all’Urbanistica Ilaria Segala (che parteciperà al vertice romano, assieme all’assessore regionale Elisa De Berti), spiega che «quell’area ha diversi problemi, tra cui quello di una bonifica complessiva, non solo militare ma anche di tipo industriale, visto l’uso che ne è stato fatto nei decenni scorsi. Nell’incontro romano – spiega Segala – metteremo sul piatto anche questo aspetto della vicenda. Parliamo di 4 grandi lotti – aggiunge l’assessore – che vorremmo guardare, discutere e riprogrammare con una visione d’insieme».
Le Ferrovie parlano di abbandonare l’ex Scalo Merci (che verrà trasferito al Quadrante Europa) non prima del 2024, ma Segala ribatte che «sarebbe positivo per tutti avere un accordo ben prima di quella data: ci sono molti temi in discussione e il sindaco è molto deciso nell’andare avanti rapidamente, visto che ha spesso ripetuto che i due temi amministrativi più rilevanti, oggi a Verona, sono quelli del restauro e riuso dell’Arsenale e appunto quello del Central Park».
Chi intanto un passo avanti vuole farlo subito, senza perdere un minuto, è Michele Bertucco (capogruppo consiliare di Sinistra e Verona in Comune) che proprio ieri mattina ha presentato, assieme a Giuseppe Campagnari e Giorgio Righetti, una proposta di delibera sul tema. «La prima cosa da fare – spiega - è chiedere alla Regione di cambiare la previsione del Piano d’Area Quadrante Europa che attualmente accorda la trasformazione in parco soltanto per metà della superficie. La nostra proposta di delibera – sottolinea - ha già ricevuto il via libera degli uffici comunali e adesso tocca al Consiglio esprimersi». Secondo il capogruppo di Sinistra in Comune «la data a cui far riferimento non è il 2024, anno in cui è prevista la definitiva dismissione del parco ferroviario, ma domani mattina, con una costante azione di pressione su Regione e Rfi».
La delibera di Bertucco, in pratica, si limita a recitare che «l’intera area occupata dall’ex scalo merci della stazione di Porta Nuova, deve essere destinata ad area verde – parco urbano della città di Verona».
Semplice a dirsi. Vedremo quanto lo sarà a farsi.
Ma secondo Bertucco, in ogni caso, «si può cominciare da subito utilizzando come aree verdi gli spazi concessi (non si sa bene a quale titolo) alla Fiera che al momento vengono destinati a parcheggio».