Corriere di Verona

Melegatti a sorpresa decide di rinnovare il contratto ai lavoratori stagionali

- Alessandro Zuin

( sam. nott.) Ai lavoratori stagionali dello stabilimen­to Melegatti di San Martino Buon Albergo, l’azienda ha deciso di prolungare il contratto fino a fine anno. Dato che il loro contratto scadeva il 31 ottobre, la scelta ha sorpreso gli stessi lavoratori e le organizzaz­ioni sindacali: la situazione di blocco della produzione e la cassa integrazio­ne a zero ore per tutti i dipendenti, infatti, non sono cambiate. «Ufficialme­nte – spiega Paola Salvi di Flai Cgil – l’azienda non ci ha comunicato nulla, ma sappiamo che ai lavoratori del nuovo stabilimen­to si sta facendo sottoscriv­ere il prolungame­nto del contratto. I lavoratori non vedono l’ora di tornare nello stabilimen­to, ma onestament­e non sappiamo se e quando ripartirà la produzione, stanti le attuali condizioni. Non siamo a conoscenza nemmeno delle ragioni che hanno portato a questa decisione, se siano o meno frutto dell’assemblea dei soci di lunedì scorso».

Per il ritorno al lavoro, tuttavia, rimane la precondizi­one sostenuta da tutte le sigle che vengano pagati prima gli stipendi arretrati. Il fatto che agli stagionali siano prolungati i contratti potrebbe, quindi, rappresent­are un segnale positivo. «Se sei sicuro di produrre – riassume Daniele Mirandola di Uila Uil – allora sei sicuro di pagare gli stipendi e questa sicurament­e è una buona cosa» Rimangono, tuttavia, particolar­i ancora oscuri. «L’azienda non ci ha detto nulla» chiarisce Mirandola per poi aggiungere: «Hanno deciso di prolungare il contratto agli stagionali di uno stabilimen­to che ha i macchinari bloccati dai sigilli dei creditori: è strano. Forse, per trasferirl­i a San Giovanni Lupatoto, ma con che mansioni?». Dubbi che forse saranno sciolti al termine dell’assemblea dei soci di lunedì prossimo.

Zanetti è stato sottosegre­tario all’Economia, ndr) chiesi l’istituzion­e della commission­e d’inchiesta e le dimissioni di Giuseppe Vegas dalla Consob per palese inadeguate­zza, anche a costo di aspri confronti con il mio ministro titolare. Oggi ho la conferma che abbiamo perso troppo tempo, anche se questa commission­e si sta comunque rivelando molto utile».

Resta convinto che Bankitalia abbia utilizzato due pesi e due misure per le Popolari venete?

« Dal mio punto di vista, emerge con chiarezza la asimmetria dell’atteggiame­nto di Bankitalia verso i due istituti, nella pervasivit­à e nelle conseguenz­e sanzionato­rie. Per carità, non voglio dire che a Veneto Banca fossero dei martiri, però è risultato evidente che Vicenza, su ogni fronte di contestazi­one, era messa uguale o addirittur­a peggio di Montebellu­na, eppure l’intensità della vigilanza è stata molto diversa».

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