L’ex Gamberini: «Napoli come Tyson, Serve il vero Chievo»
A 36 anni compiuti lo scorso mese di agosto, Alessandro Gamberini è uno di quelli che a bassa voce ne ha viste e vissute di tutti i colori: partito dalla sua Bologna, la sua lunga carriera lo ha visto passare da piazze importanti, dove da maestri d’eccellenza ha potuto apprendere i segreti del mestiere: «Carlo Mazzone ha avuto un ruolo decisivo nella mia maturazione; mi ha insegnato a sfruttare le mie potenzialità. Maran applica le sue idee; il suo grande pregio è saper coinvolgere tutti nel suo progetto. Poche volte mi è capitato di riscontrare una tale capacità». Il Chievo gli ha donato una seconda giovinezza: «Sono riconoscente a questa società per avermi dato nuovi stimoli. Senza, non vai da nessuna parte. Qui mi sono anche completato come calciatore. Il Chievo mi ha dato veramente tanto, e io gliene sono grato».
Su un totale di dieci apparizioni, per ben nove volte Maran lo ha schierato titolare. Gamberini è la colonna di una difesa notoriamente solida, ma reduce da dieci gol subiti in una settimana. È evidente che il Chievo abbia quest’anno un’impronta più propositiva, ma ci sia ancora qualcosina da registrare: «Indubbiamente facciamo più possesso - concordae stazioniamo di più nella metà campo avversaria. Tenere alta la linea comporta dei rischi. Siamo molto cresciuti, ma dobbiamo lavorare per trovare i meccanismi perfetti. Nel derby abbiamo speso molto a livello nervoso; infatti contro il Milan non avevamo la solita intensità. A Genova abbiamo invece pagato a caro prezzo gli episodi». Domenica sul Bentegodi plana l’attacco atomico di Sarri: «Il Napoli è la squadra che gioca meglio di tutta la serie A. L’allenatore ha avuto il merito di dargli una precisa identità. Hanno giocatori di grande spessore: se ci limitiamo a rimanere bassi e difendere, non ne verremo fuori. Stiamo bene: dobbiamo cercare di metterli in difficoltà guadagnando metro su metro e restando sempre compatti».
Napoli rappresenta una tappa significativa della sua carriera. Lui la ricorda così: «Andai via quando arrivarono giocatori di altissimo livello. Capii che stava nascendo un progetto ambizioso». Quei tre là davanti
Sui trascorsi partenopei A Napoli sono stato bene, me ne sono andato quando arrivarono grandi calciatori
sono uno spauracchio: «Insigne, Mertens, e Callejon li conosco bene. Sono tre campioni, che sanno trascinare il gruppo e ti aiutano a tirare fuori il meglio che hai». Gamberini non rappresenta certo il prototipo del calciatore moderno: zero social, e tanta lettura. In una recente intervista, ha dichiarato di essere rimasto molto colpito dall’autobiografia «True» di Mike Tyson. Sul ring del Bentegodi sarà il Napoli a recitare le parte di Iron Mike. Così mette a fuoco il match: «Loro verranno avanti per colpirci e mandarci al tappeto. Noi dovremmo essere bravi a incassare e schivare i colpi per poi rilanciare».