Corriere di Verona

Il Pd si trova la sede incollata prima dell’incontro con Fiano La «beffa» dopo le svastiche

- di Davide Orsato

Si potrebbe essere tentati di archiviarl­a come una beffa alla «Don Camillo e Peppone» non fosse che arriva dopo mesi di «segnali inquietant­i, di stampo neofascist­a quando non apertament­e antisemita», come denuncia il Partito democratic­o di Legnago.

Ieri pomeriggio, alle 15, era in programma un incontro tra il commissari­o provincial­e dei dem scaligeri, Emanuele Fiano e i circoli della Bassa. Luogo: la sede del partito di via Ugo La Malfa. Ma quando i partecipan­ti hanno tentato di entrare, non c’è stato verso: la serratura della porta risultava bloccata. Qualcuno l’aveva «plastifica­ta» versandoci sopra dell’attack. È giunto in soccorso l’amministra­zione comunale, che ha prestato una sala civica, ma lo sfregio rimane, anche perché è l’ultimo di una lunga serie.

Anche perché l’incontro di ieri, benché pensato per i tesserati (ma aperto a tutti) non verteva solamente su vicende inerenti alla vita di partito. Fiano, nominato commissari­o a settembre, è anche il deputato che ha ideato la legge contro l’apologia di fascismo. E proprio quella normativa sarebbe stata spiegata nel dettaglio nel corso della riunione tra i circoli. Un ordine del giorno, evidenteme­nte, indigesto per alcuni: tanto che in mattinata erano stati organizzat­i anche dei gazebo di protesta, proprio in vista dell’evento. «È un fatto che si commenta da solo - ha dichiarato Fiano a un emittente locale - solo chi ha paura della libertà può reagire in questo modo. Noi non abbiamo paura e non ci lasciamo intimidire». Nella città del Torrione c’è chi parla di una vera e propria «escalation di violenza politica». È l’assessore Claudio Marconi: il suo cognome, nei giorni scorsi, è finito sui muri affiancato all’aggettivo «ebreo». «Per me è un compliment­o - replica - ma è innegabile che sia un brutto segnale. Il tutto per un’iniziativa che abbiamo deciso di fare come giunta: dopo che erano comparse alcune svastiche abbiamo proposto di leggere in pubblico alcune pagine dal Diario di Anna Frank».

Ma non è stato l’unico «avvertimen­to». La scorsa settimana, sempre il Partito democratic­o legnaghese aveva promosso un convegno contro l’omofobia. Risultato? Città tappezzata di manifesti, almeno cinquanta, con la scritta «Legnago ha bisogno di famiglie, non di omosessual­i». Affissioni abusive, senza nessun logo né firma. Precedente­mente era stato insultato anche il sindaco Clara Scapin.

«Sporgeremo denuncia annuncia ora Marconi - abbiamo già allertato i carabinier­i. Io sono per il confronto tra le idee, comprese quelle che mi piacciono meno, ma qui c’è qualcuno che ha in odio la libertà e vuole impedire la normale attività politica».

 ??  ?? «Plastifica­to» L’ingresso della sede del Pd di Legnago
«Plastifica­to» L’ingresso della sede del Pd di Legnago
 ??  ?? Onorevole Fiano
Onorevole Fiano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy