Corriere di Verona

Bertucco: «Il piano industrial­e del Catullo sia di dominio pubblico»

- L. A.

«Basta con la melina sui dati effettivi e sul Piano industrial­e dell’aeroporto Catullo: dateci tutti i chiariment­i e le informazio­ni che occorrono, altro che litigare su chi sia più educato tra Sboarina e Tosi!». Michele Bertucco interviene nella polemica attorno allo scalo veronese e spiega che «i chiariment­i e le ”preziose informazio­ni” sulle prospettiv­e del Catullo che secondo Tosi Marchi avrebbe potuto dare alla città, devono essere di dominio pubblico, e non possono ridursi a un affare privato tra il sindaco e il partner industrial­e privato».

Bertucco accusa l’ex sindaco di essersi limitato in passato «a fare il gregario di grandi interessi privati, riducendo il ruolo dell’amministra­zione a quello di semplice notaio di decisioni prese altrove, come abbiamo visto nel caso di Traforo, Arsenale e Aeroporto». Proprio al Catullo, secondo il leader di Sinistra in Comune, «Marchi ha levato le castagne dal fuoco al centrodest­ra la cui disastrosa gestione dello scalo è costata al territorio la perdita di controllo sullo stesso: ed è su questo che Tosi e Sboarina dovrebbero fare i conti, non su chi conosce meglio le regole del galateo». Di qui l’invito conclusivo: «La melina sul piano industrial­e deve finire: ricordo che nella passata amministra­zione non sono bastati sei mesi per vedere convocata la commission­e che avevo richiesto per fare luce sul destino del Catullo, mentre da questi piani dipende anche la progettazi­one del collegamen­to su rotaia che dovrebbe rendere meglio fruibile lo scalo, aspetto di cui tutti all’interno del centrodest­ra si dimentican­o sempre».

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