Mercato immobiliare in ripresa: «Ma la casa non è più bene-rifugio»
Cambiano gli stili di vita, i giovani non hanno più la casa di proprietà come obiettivo. Eppure il mercato immobiliare negli ultimi mesi ha mostrato segni di ripresa. Se n’è parlato ieri a Bardolino (Verona), nel corso di un convegno organizzato da Fimaa - Confcommercio Veneto (nella foto), che raccoglie gli agenti immobiliari e i mediatori di affari. Stando agli ultimi dati dell’Agenzia delle entrate, riferiti al 2016, le transazioni per le abitazioni hanno registrato un aumento del 23 per cento rispetto all’anno precedente. Sono state 48.602 le unità abitative comprate nel corso dell’ultimo anno. La provincia con il maggior aumento di transazioni è quella di Treviso, mentre i capoluoghi che risultano più attrattivi sono Venezia e Verona.
«Abbiamo imboccato la strada della ripresa spiega il presidente di Fimaa - Confcommercio Veneto -, ma è una crescita ancora modesta. L’imposizione fiscale sugli immobili adottata negli ultimi anni non contribuisce alla ripresa del mercato. Occorrono interventi politici decisivi per dare più fiducia alle famiglie che nel frattempo hanno dovuto adeguare gli stili di vita alla contingenza economica e sociale. Le case avranno dimensioni sempre più piccole a parità di abitanti per singole abitazioni, la distribuzione degli spazi sarà più razionale con zone di telelavoro, ed è già in atto un incremento percentuale di nude proprietà, usufrutti, diritti di abitazione rispetto a piene proprietà».
Per quanto riguarda invece il mercato delle abitazioni turistiche in Veneto, l’Osservatorio immobiliare turistico di Fimaa registra un calo dell’11 per cento rispetto al 2013 sul fronte delle compravendite, mentre è in paro su quello delle locazioni. A detenere il primo posto della classifica delle case-vacanza più care è Cortina, con punte di 10.900 euro a metro quadro.
Se le compravendite registrano un deciso aumento rispetto agli anni precedenti, più tiepidi, anche se visibili, sono i miglioramenti nel settore edilizio. «Parliamo di pochi punti di percentuale, almeno stando all’elaborazione dei dati sulla massa salari del settore - commenta Enrico Ramazzina, direttore dell’Ance Veneto, l’Associazione nazionale costruttori edili -. C’è un effettivo miglioramento, ma la situazione del settore è ancora troppo frammentata. Le banche rilasciano i mutui con molta prudenza e le opere pubbliche sono bloccate. In più c’è da dire che oggi, più che alla compravendita, si punta alla locazione. La mobilità continua, l’incertezza, unita a una cultura diversa nella quale il mattone non è più quel bene nel quale investire, fa sì che i giovani non abbiano più l’obiettivo di comprare una casa».