Ai cani bastano cinque minuti per trovare altri resti umani
Villafranca, i cani individuano i resti in cinque minuti. Poi le ricerche vengono sospese per pioggia
Sono bastati cinque minuti ai due pastori tedeschi per trovare quello che i loro colleghi «umani» cercavano da giorni. Cinque minuti «rubati» in quella che sembrava una giornata sfortunatissima, che rischiava di essere gettata alle ortiche. Ma per un attimo ha smesso di piovere: l’acqua, così necessaria per i campi assetati, ha anche l’effetto collaterale di «annullare» gli odori, rendendo vano il compito dei cani molecolari: una delle pochissime coppie in Italia addestrate per riconoscere sangue e cadaveri. È bastato un timido sole e un terreno leggermente più asciutto affinché individuassero un mucchio d’ossa: le gambe del cadavere già parzialmente rinvenuto nella mattinata di Ognissanti.
Quelli in azione ieri mattina a Villafranca provengono dalla stessa scuola, le unità cinofile di Bologna, degli esemplari utilizzate nella ricerca di Igor il Russo, il killer di Budrio. In quel caso, anche se il fuggitivo non è stato individuato, i cani sono riusciti con successo a ricostruire il suo itinerario. Ieri il successo è stato immediato. E i carabinieri contano di trovare altro il primo giorno utile, ovvero quando il meteo lo concederà: con tutta probabilità sarà domani oppure giovedì.
Non sono spuntate solo le gambe, parte pur fondamentale nel difficile tentativo di ricostruire l’identikit della persona dissotterrata. Accanto alle ossa, infatti, è spuntato anche un frammento di tessuto, che sarà di grande aiuto in laboratorio: potrebbe dare molte informazioni, ad esempio, sull’origine etnica della persona scomparsa.
Un piccolo «miracolo», visto le condizioni avverse della giornata di ieri. L’unità cinofila aveva tentato la prima uscita già alle 9, approfittando delle pausa dalle precipitazione durante la notte. Appena usciti sul grande terreno di via Campo Vecchio, però, sono stati richiamati dal loro istruttore, al grido di «kommt» (tutte le istruzioni sono state date in tedesco).
Ora, la speranza è che tanta rapidità possa ripetersi nella prossima uscita. La svolta potrebbe arrivare anche da ritrovamenti «non organici», come resti d’abito oppure altri effetti personali.
Le indagini proseguono anche nei laboratori di Medicina Legale del Policlinico di Borgo Roma: i periti stanno cercando di ricostruire il cranio, spezzato dai mezzi agricoli, per cercare di dare, seppur indirettamente, un volto alla persona ritrovata. I resti rinvenuti ieri sono stato individuati in una zona diversa rispetto a quelli emersi la mattina di mercoledì scorso: la tesi, però, è che il cadavere fosse integro, prima di essere lacerato dal trattore, nel corso degli stessi lavori agricoli che hanno consentito il ritrovamento.
Per il resto, i militari che seguono le indagini ancora non si sbottonano: tutto farebbe pensare, però, a una persona di giovane età, forse una donna: in questo senso vanno gli indizi che arrivano dall’analisi della mandibola, che appare essere in perfette condizioni. L’ipotesi è che il corpo si trovasse nel campo, delle dimensioni di un ettaro da quest’estate, quando il terreno era nascosto dalle piante di granoturco.
I resti Trovate le gambe e una parte di tessuto