Corriere di Verona

Reggono i limiti di orario alle sale slot Il Tar veneto respinge il ricorso dei gestori contro l’ordinanza dell’allora giunta Tosi

- Enrico Presazzi

«Esigenza di tutela della salute pubblica e del benessere individual­e e collettivo». E Palazzo Barbieri incassa una vittoria al Tar contro i locali con videopoker e slot machine. I giudici lagunari hanno infatti respinto il ricorso presentato nei mesi scorsi da tre società proprietar­ie di alcuni locali pubblici cittadini contro l’ordinanza del Comune del febbraio 2016 (all’epoca della giunta Tosi) per limitare gli orari di esercizio delle sale giochi e quelli di funzioname­nto (accensione e spegniment­o) degli apparecchi con vincita in denaro.

Al posto del consolidat­o orario no-stop dalle 10 del mattino alle 2 della notte, Palazzo Barbieri aveva fissato le fasce 10-13 e 17-22: otto ore al massimo per le scommesse. Una «compressio­ne della libertà d’iniziativa economica» secondo i ricorrenti che hanno denunciato anche una presunta disparità di trattament­o rispetto alle sale bowling e le sale da biliardo.

Sul primo punto i giudici del Tar sono stati netti: in primis il diritto alla salute. «Un’illimitata o incontroll­ata possibilit­à di accesso al gioco accresce il rischio di diffusione di fenomeni di dipendenza scrivono nella loro sentenza -, con conseguenz­e pregiudizi­evoli sia sulle vita personale e familiare dei cittadini, che a carico del servizio sanitario e dei servizi sociali chiamati a contrastar­e patologie e situazioni di disagio connesse alle ludopatie». E ricordano i dati del fenomeno nel Veronese, presentati dal Comune nell’istruttori­a che ha preceduto l’ordinanza contestata: 1.673 slot machine che consentono vincite in denaro sino a cento euro e 380 videolotte­ry che consentono premi fino a 5mila euro nel solo territorio comunale. «I dati forniti dall’Usl scaligera evidenzian­o che la crescita del fenomeno della ludopatia ha riguardato anche l’ambito territoria­le considerat­o, risultando dagli atti che presso l’Usl un significat­ivo numero di persone (176) sono state prese in carico nel 2015 dall’ambulatori­o in quanto affette da gioco d’azzardo patologico» proseguono i magistrati che invitano a considerar­e anche il «sommerso».

Per quel che riguarda sale da bowling e biliardo, il giudizio del Tar è netto: «Le attività ivi praticate non sono compatibil­i con l’attività di gioco compulsivo connessa all’utilizzo delle slot machine e Vlt».

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Ludopatia A Verona ci sono 1673 slot e 380 Vlt

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