Melegatti verso il concordato? In prefettura l’incontro della verità
La riunione di domani convocata dall’azienda. I sindacati: basta con la melina
Domani mattina, in prefettura sarà il momento in cui si scopriranno le carte. Così almeno sperano sindacati e lavoratori della Melegatti, dopo un’altra lunga giornata d’attesa al presidio, davanti lo stabilimento di San Giovanni Lupatoto. Ieri la seconda assemblea dei soci, che ha fatto seguito a quella di lunedì scorso, si è conclusa senza che trapelassero novità sul futuro della storica azienda.
Si fa sempre più concreta, quindi, la possibilità che Melegatti faccia richiesta di concordato in tribunale. Nel corso dei due incontri sembra, perciò, non essersi concretizzato il disegno dei fratelli Michele e Francesco Turco, soci di minoranza, che premevano per un cambio ai vertici della società, oggi guidata dalla presidente Emanuela Perazzoli. I fratelli avrebbero guidato una cordata di imprenditori veneti pronti al rilancio, ma la convocazione in prefettura sembra dare adito all’ipotesi perseguita dall’attuale presidente, cioè richiesta di concordato, facendo forza su un investitore esterno come prerogativa per la ripartenza produttiva. Al momento, tuttavia, lavoratori e organizzazioni sindacali sono all’oscuro. «Non sappiamo nulla di certo – conferma Paola Salvi di Flai Cgil Verona – sulle ragioni di questa convocazione. Sappiamo, però, che a differenza delle volte precedenti la richiesta del tavolo è partita da Melegatti e non dalla prefettura. Quindi, ci aspettiamo la verità sul futuro dell’azienda e non le mezze parole che abbiamo sentito fino ad ora perché i lavoratori sono stanchi di aspettare, la preoccupazione sale ed è giusto che i vertici si assumano le proprie responsabilità». Ciò che sperano i sindacati è che, finalmente, visto che a richiedere il tavolo è stata l’azienda, siano presenti tutti i soci, come sempre auspicato, e non solo una parte di essi. «Gli incontri separati con la minoranza rappresentata dai Turco e con la maggioranza rappresentata dai Ronca – precisa Maurizio Tolotto di Fai Cisl – li abbiamo già fatti. Ora speriamo che l’azienda si presenti al completo per chiarire una volta per tutte quali sono i progetti». Perché questo rimane il nodo, con gli interrogativi che in queste settimane sono andati facendosi più grandi. «Perché – chiede Daniele Mirandola di Uila Uil – sono stati rinnovati i contratti agli stagionali? Sono vere le voci di ripartenza produttiva di 2 milioni di pezzi? E con quali soldi si pagheranno dipendenti e materie prime?». Per adesso sono voci, come quella che dice che già questa mattina, Melegatti presenterà domanda di concordato in bianco al tribunale.