Mangiano pesce, spendono 526 euro e scrivono al sindaco «Così vi rovinate»
Avevano iniziato il pranzo con un antipasto di venti ostriche a 5,5 euro ciascuna, poi hanno ordinato un piatto di spaghetti al nero di seppia che padre, madre e figlio avevano diviso in tre, sbocconcellando un piatto di patatine e uno di verdura. Ma avevano ancora fame. E al tavolo del ristorante a due piani a pochi passi da piazza San Marco a Venezia è arrivata una grigliata di tre chili e mezzo con branzini, astici e scampi da 297 euro. E il conto finale è salito a 526,50 euro.
Luke Tang, turista di origine orientale residente a Birmingham, ci è rimasto male e ha scritto una lettera al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e all’agenzia di stampa Ansa. «Non mi aspetto alcun rimborso – premette - ma vorrei attirare la vostra attenzione su un tale comportamento che rischia di rovinare la reputazione di Venezia». E spiega che nessuno della sua famiglia parla l’italiano, che al tavolo erano state portate ostriche e grigliata non richieste e che quando è arrivato il conto la famiglia si è sentita rispondere che erano proprio quelle le pietanze che erano state ordinate e anche consumate. Un pranzo rimasto indigesto anche ai titolari della trattoria «Casanova», che ricordano quei clienti. E hanno conservato lo scontrino. «Tre chili e mezzo di pesce in tre, hanno mangiato - scandisce il loro commercialista - In un locale a San Marco con 14 camerieri, ristruituratissimo, schermi al plasma, listini chiarissimi e una pulizia che l’altro giorno sono venuti i Nas e hanno fatto anche i complimenti. E vogliamo parlare del fatto che un piatto di spaghetti al nero costa 14,50 euro, una bottiglia di cabernet 26,50 e che il coperto in cotanto locale è di 1,50 euro a testa?».
La trattoria è molto conosciuta e frequentata ed è uno dei tre ristoranti gestiti da una coppia di albanesi naturalizzati a Venezia da oltre vent’anni. Ma su Tripadvisor ha cattiva fama, con 138 recensioni su 533 che la giudicano «pessima» contro 20 clienti per i quali è «eccellente» e 23 che reputano sia «molto buona». I giudizi più entusiastici: «Uno dei migliori pranzi in Italia», «Sorprendentemente buono». Le stroncature più impietose: Lo scontrino da oltre 500 euro che ha fatto indignare un cliente cinese, che se l’è visto presentare da un ristorante di Venezia «Statevene alla larga», «Controllate il conto». Un cliente di New York scrive che si aspettava di pagare 250 euro e invece ne ha versati 398, un altro che è stato servito loro un antipasto non richiesto da 20 euro.
«Un mistero, quelle recensioni – scuote la testa il commercialista - un ristorante a San Marco di tale qualità e con prezzi onesti ha dato fastidio. Abbiamo denunciato varie persone, per quei giudizi su Tripadvisor...». La famiglia Tang non ha nulla a che fare, però, con queste dinamiche. «Chiaro che se dici che hai fame, il cameriere propone le pietanze più costose». Insomma: sta al cliente non farsi prendere per la gola.
Alla vicenda, segue quanto accaduto domenica sempre in un ristorante di Venezia: per un piatto di spaghetti con aragosta a 8 euro l’etto, due fidanzatini orientali si sono visti addebitare 120 euro. Non è chiaro se abbiano mangiato o meno un chilo e mezzo di aragosta ma grazie all’intervento di due veneziane hanno ottenuto uno sconto del 40%.