Acqua alta a Venezia, neve a Cortina e le mareggiate si mangiano le spiagge
Allagata anche la casa di Zaia nel Trevigiano. La Regione: «Chiederemo lo stato di crisi»
Cortina e il lago di Misurina ieri si sono svegliati sotto mezzo metro di neve
Acqua alta, fiumi esondati, vento forte, neve in montagna. Il maltempo era stato annunciato e, come da programma, ha provocato danni e disagi dalle spiagge alle Dolomiti.
La zona più colpita è stata quella del Trevigiano. Centinaia le telefonate ai vigili del fuoco tra Codognè, San Fior, San Vendemiano e Conegliano, dove l’acqua esondata dal Ghebo e dal Cervada ha invaso case e strade. Tra gli scantinati che, ieri sera, sono finiti sotto l’acqua c’è anche quello del governatore Luca Zaia a San Vendemiano. «Sono molto stanco - ha spiegato ieri mattina ai partecipanti all’incontro a palazzo Balbi per il nuovo ospedale di Padova -, visto che sono rimasto sveglio fino alle 3 di notte per liberare il mio garage». Criticità si sono registrate lungo il corso d’acqua del Livenza. E nonostante la situazione stia lentamente tornando alla normalità, la Regione ha anticipato che chiederà lo stato di crisi.
Che a Venezia si sarebbe verificata un’acqua alta eccezionale, si sapeva, ma forse in pochi si aspettavano numeri del genere. Ieri mattina il mareografo di Punta della Salute ha registrato una punta massima di 127 centimetri, un valore che mancava dagli annali dal febbraio del 2013 quando la mare sfiorò i 143 centimetri. All’origine del fenomeno i A Jesolo l’alta marea, unita allo scirocco, ha portato via circa 50mila metri cubi di spiagge, provocando l’apprensione degli imprenditori che hanno invocato l’avvio dei lavori sul litorale Molti i garage allagati per l’esondazione dei corsi d’acqua tra San Vendemiano e Fontanelle venti di scirocco che hanno investito tutto l’Adriatico.
I forti venti hanno creato non pochi problemi anche a un surfista che si trovava nel canale Vittorio Emanuele tra Marghera e Venezia e che è stato soccorso dalle squadre nautiche della questura dopo che, a causa proprio della bora, non riusciva più a risalire sulla tavola.
Risalendo la costa, a Jesolo una mareggiata ha mangiato quasi 50mila metri cubi di sabbia. Una situazione che ha alimentato preoccupazioni e polemiche in vista della prossima stagione. «Purtroppo ci ritroviamo nelle stesse condizioni di ogni inizio inverno – ha commentato il presidente di Federconsorzi Renato Cattai -. Da quello che sappiamo, per il ripristino dei pontili di fronte al Merville siamo ancora in una fase di progettazione, mentre per i lavori di fronte al Villaggio Marzotto le risorse ci sono, ma la burocrazia non ha ancora completato il suo iter. È necessario che gli enti competenti, e in particolare l’assessorato all’Ambiente del Veneto, si mettano una mano sulla coscienza e accelerino gli iter per avviare gli interventi». Una critica alla quale ha risposto l’assessore Gianpaolo Bottacin, specificando che la Regione ha già definito il piano della sistemazione dei litorali e che ha investito solo nell’ultimo anno 10 milioni di euro per le spiagge.
Sulla questione è intervenuta anche la consigliera regionale del Pd Francesca Zottis che ha già annunciato un’interrogazione. «A febbraio il sindaco di Jesolo parlò con soddisfazione di un accordo con l’assessore Bottacin per l’avvio di interventi definitivi e risolutivi. Ma da allora sembra che la giunta Zaia non si sia mossa con la dovuta celerità».
Neanche le Dolomiti sono state risparmiate. Ieri mattina i monti sopra Cortina si sono risvegliata coperti da mezzo metro di neve e i fiocchi sono caduti anche sulla Perla, mentre erano 60 i centimetri caduti su Misurina.
Molti gli interventi dei vigili del fuoco, tra cui a Selva di Cadore per alberi caduti in strada, e a 500 metri dalla cima del passo Falzarego dove uno spazzaneve è uscito dalla carreggiata. Chiusa la strada provinciale 2 del Mis a causa di una frana.