Crediveneto, sanzioni per 384mila euro agli ex vertici e i soci si rivolgono alla Procura
Filiali, dipendenti e depositi di Crediveneto, la ex banca di Credito cooperativo di Montagnana (Padova), saranno pure stati messi in sicurezza con il passaggio dell’istituto prima a Banca Sviluppo (Iccrea) e quindi a Banca Veronese, ma questa non è una consolazione per tutti. Anzi, alcune decine di soci, che lamentano perdite medie intorno ai 20 mila euro ciascuno, entro poche settimane depositeranno un esposto alla Procura di Padova chiedendo alla magistratura penale di indagare Consigli di amministrazione e collegi sindacali degli ultimi 10 anni. Non si tratta di perdite drammatiche in confronto a quelle degli azionisti delle ex Popolari ma, fa presente Matteo Moschini, il legale incaricato di assistere un’ottantina di soci, in particolare delle zone di Montagnana e di Legnago, «non è andato proprio giù il modo in cui è stata gestita la vicenda. Nel 2016 era in programma un’assemblea di Crediveneto che non è mai stata fatta. Con la cessione per 1 euro dell’istituto commissariato a Banca Sviluppo, di punto in bianco, le azioni sono diventate carta straccia e se si tiene conto dello spirito mutualistico del credito cooperativo ecco che la stonatura spicca netta». Il percorso giudiziario partirà a giorni con una diffida in cui saranno elencate, posizione per posizione, le perdite patite da ciascuno dei ricorrenti. Poi sarà la volta della denuncia penale per reati che non sono ancora dettagliati ma che rientreranno verosimilmente in quelli ormai ben noti quando sono in gioco operatori bancari. La leva dell’iniziativa legale, spiega ancora Moschini, diventa fondamentale per avere accesso a documenti che, per via diretta, solo la magistratura può ottenere, ordinando perquisizioni nelle sedi bancarie e dai quali si possono ottenere indicazioni precise sull’esistenza o meno degli illeciti. Illeciti che del resto ci devono essere stati se la stessa Banca d’Italia, nel maggio scorso, ha inflitto sanzioni per 384 mila euro a una serie di soggetti che nel tempo hanno ricoperto ruoli apicali in Crediveneto, accertando «carenze nel governo, nella gestione e nel controllo dei rischi e connessi riflessi sulla situazione patrimoniale da parte dei componenti del Consiglio di amministrazione e del direttore generale e carenze nei controlli da parte del collegio sindacale». Avanti tutta, perciò, nonostante il gruppo dei denuncianti ritenga «avvilente il fatto che solo 400 degli 8mila soci abbiano finora deciso di rivendicare i risparmi di una vita, messi a disposizione dello sviluppo del territorio, secondo i dettami della mission cooperativa, e ora andati in fumo».
Moschini Le azioni? Come carta straccia