Corriere di Verona

Sindacati perplessi sulla richiesta di 23 competenze Le scuole paritarie chiedono «solo» più risorse

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Le perplessit­à della Cgil e della Uil sulla regionaliz­zazione di troppe competenze, la richiesta delle scuole private della Fism di maggiori finanziame­nti dopo la falcidiata regionale a nidi e materne degli ultimi due anni da 42 a 33 milioni, l’assenza della Corte d’Appello di Venezia. Con un chiaroscur­o di posizioni non allineate, ieri in commission­e Affari Costituzio­nali in Regione si è conclusa la cavalcata delle audizioni sull’autonomia. «È emersa l’attenzione verso le risorse e il costo dell’autonomia – riferisce il presidente Marino Finozzi – Tutti gli spunti che costituira­nno materia di lavoro». Venerdì l’ultimo via libera prima della discussion­e in consiglio il 14 e 15 novembre. «Sulla salute vorremmo capire effettivam­ente cosa significa caricare questa competenza nel bilancio regionale», nota il vicepresid­ente Pd Claudio Sinigaglia. La maggiore apertura è arrivata dalle scuole paritarie. «Le competenze però vadano di pari passo con le risorse da destinare ai 1.100 istituti che ospitano il 65% dei bambini veneti da zero a sei anni – ha detto il presidente Fism Stefano Cecchin – Si blocchino le aperture di nuove strutture: noi ne chiudiamo 11 l’anno». «Siamo scettici su un modello neocentral­ista regionale e sulla gestione di 23 competenze – ha messo in chiaro il segretario della Cgil Christian Ferrari – Meglio puntare su innovazion­e, investimen­ti e sviluppo». «Energia, oli minerali, idrocarbur­i: è veramente quello che vogliamo? - ha chiesto il segretario Uil Gerardo Colamarco – Irrealisti­co». (Mo.Zi.)

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