Ex popolari in perdita per 100 milioni Messina: «Costi doppi dei ricavi»
Intesa, sorpresa nella trimestrale. Personale, riparte la trattativa
«I costi sono il doppio dei ricavi. E il risultato corrente lordo nel trimestre è negativo per 100 milioni». La doccia fredda, sulle reti e le parti «buone» di Popolare Vicenza e Veneto Banca incorporate da Intesa Sanpaolo con il decreto di liquidazione del 25 giugno, è arrivato ieri pomeriggio direttamente per bocca dell’amministratore delegato, Carlo Messina. Il manager ha commentato i dati della trimestrale della prima banca italiana, approvati dal cda. Dati al solito da record, con 731 milioni di euro di utile netto nel terzo trimestre a fronte dei 628 di un anno fa, che salgono a 2.446 nei nove mesi a fronte di 2.335 un anno
Tutto bene? Non proprio. Perché Messina non ha mancato di far notare che le ex venete per ora sono ancora un costo. Un po’, forse, per rispondere all’adagio che Intesa ha fatto un affarone assistito oltretutto dai soldi dello Stato. E in più la presa di posizione del consigliere delegato non è di poco conto, di fronte alla parte più delicata della trattativa sull’integrazione del personale delle venete, che dovrà chiudersi la settimana prossima, con posizioni ancora piuttosto distanti e che rischia di incidere direttamente sugli stipendi del personale e sulla mobilità. L’intervento suona come una sorta di avviso ai naviganti. Messina sostiene che l’integrazione delle ex venete non avrà effetti sugli utili per azione previsti nel 2017, «e pensiamo che per il futuro possano dare un contributo positivo».
Ma intanto i dati di fatto esposti ieri parlano, nel trimestre, di interessi netti per 58 milioni e commissioni nette per 57,che portano i proventi operativi a 96 milioni (contabilizzando 26 milioni persi con le attività di negoziazione e 7 guadagnati con altri proventi). A fronte dei ricavi stanno 130 milioni di costi del personale, 60 di spese amministrative e 10 di ammortamenti, che portano il risultato della gestione operativa in rosso per 104 milioni di euro. Il conto finale, con altre voci intermedie, fissa il risultato netto in rosso per 81 milioni. Certo, gli effetti positivi delle venete si iniziano a vedere su altri fronti, come i 460 milioni di euro di flussi netti di risparmio gestito già nel terzo trimestre, e i 26,9 miliardi di impieghi in più e sempre in più i 30 di raccolta diretta e i 22 di indiretta.