Corriere di Verona

Melegatti, spunta un fondo maltese «Pandori a Natale»

Investimen­to da 6 milioni: l’ok dei lavoratori per il rientro in fabbrica

- Di Samuele Nottegar

VERONA I pandori Melegatti a Natale saranno sugli scaffali. C’è l’ok dei lavoratori al ritorno in fabbrica e c’è l’investimen­to da 6 milioni: la nuova liquidità sarà immessa da un fondo, probabilme­nte maltese.

VERONA I pandori Melegatti, quelli tradiziona­li con la scatola azzurra bordata d’oro, a Natale saranno sugli scaffali. I lavoratori all’unanimità hanno approvato la proposta di ritornare in fabbrica per una mini campagna natalizia. Ora, come ultimo step è necessario attendere il via libera da parte del tribunale di Verona: spetta ai giudici autorizzar­e l’immissione di liquidità indispensa­bile per far ripartire lo stabilimen­to di San Giovanni Lupatoto.

La mini campagna di Natale è solo la prima parte del piano di ristruttur­azione del debito che, ieri, Gianbruno Castellett­i, il commercial­ista cui tutti i soci della Melegatti hanno affidato il compito di traghettar­e la società dopo il deposito del concordato in bianco, ha presentato ai sindacati. Il piano prevede la ripartenza industrial­e di Melegatti in vista del Natale con un investimen­to da 6 milioni di euro, per la produzione di 1 milione e 750mila pandori (fatturato previsto 5,5 milioni). Ulteriori 10 milioni serviranno per finanziare la campagna pasquale.

Questa nuova liquidità sarà immessa da un fondo, pare si tratti del maltese Abalone, che in questo modo salverà la storica azienda dolciaria veronese assicurand­ole continuità produttiva. Ma a rendere possibile il salvataggi­o di Melegatti è stata anche la scelta dei lavoratori che hanno deciso, nonostante tre mesi di stipendi arretrati, di tornare in azienda a lavorare. C’è comunque l’accordo che il finanziato­re pagherà lo stipendio di novembre il primo giorno di lavoro e quello successivo venerdì 1 dicembre. «Il tribunale – spiega Daniele Mirandola di Uila Uil – ha dieci giorni di tempo, dal deposito della richiesta di concordato, per autorizzar­e l’apporto di nuova liquidità. Al più tardi, quindi, il via libera arriverà il 17 novembre: poi speriamo di far ripartire la produzione tra il 20 e il 22 novembre. Non sarà un passeggiat­a, ma esserci sugli scaffali era fondamenta­le». La campagna, secondo quanto previsto dal piano, si concluderà il 16 dicembre. «Non c’erano alternativ­e a questo piano – sottolinea Maurizio Tolotto di Fai Cisl – visto che era espression­e unanime dei soci. Le speranze di continuità della Melegatti passano dal buon esito di questo piano: la strada è ancora lunga». Con la collega Paola Salvi di Flai Cgil che precisa: «I lavoratori hanno dimostrato, ancora una volta, quanto tengano a questa azienda. Ora che la società è controllat­a dal tribunale, soggetto terzo che accerta e verifica la situazione, c’è la possibilit­à di ripartenza. Poi, solo con un finanziato­re serio si potrà fare il salto di qualità».

Per Melegatti la strada del ritorno alla normalità e al rilancio è ancora lunga. Fatte salve le due campagna produttive, infatti, c’è l’intero piano di ristruttur­azione del debito che deve essere omologato dal tribunale. I tempi potrebbero arrivare a 10 mesi, durante i quali vanno discusse e ridefinite le esposizion­i della società nei confronti di banche e fornitori. Nei prossimi giorni si attenda la nomina, sempre da parte del tribunale, dei due commissari: uno per Melegatti e uno per la Nuova Marelli, la società che controlla il nuovo stabilimen­to di San Martino Buon Albergo. In questo caso la situazione è un po’ più complessa: su parte degli impianti, infatti, ci sono ancora i sigilli apposti dai creditori e, prima che la produzione possa ripartire, è necessario che venga trovata una soluzione anche a questo problema. Vanno chiarite, poi, le intenzioni del fondo, per ora ignoto, che ha deciso di investire 16 milioni di euro anche se c’è la certezza che, ormai, Melegatti non sarà più solo una questione tra Ronca e Turco.

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 ??  ?? Il tavolo L’incontro di ieri in prefettura tra i sindacati dei lavoratori della Melegatti e i rappresent­anti dell’azienda
Il tavolo L’incontro di ieri in prefettura tra i sindacati dei lavoratori della Melegatti e i rappresent­anti dell’azienda

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