Gestione calamità pronto il grande sito della Regione
C’ era una volta il «cervellone» di Longarone, database per la gestione della Protezione Civile dal costo di 500mila euro. Archiviato nella procedura fallimentare disposta dal tribunale di Belluno. Da oggi si cambia e la Regione presenta www.supportopcveneto.it , un portale che integra tutte le informazioni legate alla gestione dell’emergenza, dai sismi alle alluvioni. Costo pari a zero visto che è stato sviluppato «in house» dalla regione. «Abbiamo realizzato un portale che integra tutti i piani d’emergenza dei comuni veneti – ha spiegato ieri l’assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin –in una mappa costantemente aggiornata, si possono individuare con un click edifici strategici, come ad esempio una palestra antisismica in grado di ospitare le popolazioni colpite dall’evento calamitoso ma anche tutte le aree adatte ad ospitare una tendopoli o le aviosuperfici fondamentali per l’atterraggio di un elicottero». Il neo è la lenta digitalizzazione dei piani d’emergenza comunali: su 532 comuni, solo 135 l’hanno già fatto. Il portale avrà due diversi livelli di accessibilità: per i cittadini e per le amministrazioni. Ampio spazio anche al monitoraggio del rischio sismico, in Veneto sono 114 i comuni ad alto rischio di accelerazione, comuni concentrati fra l’Alpago, Vittorio Veneto, Fregona, Cresta li Limana, Trichiana e Belluno. Se ne parlava da tempo, soprattutto dopo la chiusura del centro di protezione civile di Longarone (poi spostato a Mestre). A Longarone restano da raccogliere i cocci, per così dire. Vale a dire 600mila euro di debiti che vanno dai 4-5 mesi di stipendi mai pagati ai tre dipendenti del centro alle parcelle del revisore dei conti passando per i rimborsi spese dei singoli volontari. «La faccenda – taglia corto Bottacin – è nelle mani del tribunale da un anno». E il commissario liquidatore, l’avvocato Caterina Pinto, spiega che a inizio estate il tribunale ha nominato un perito che deve stimare il valore dei beni inclusi nella procedura di liquidazione generale: soprattutto, il famoso «cervellone» costato mezzo milione di euro.