Corriere di Verona

Gestione calamità pronto il grande sito della Regione

- Martina Zambon

C’ era una volta il «cervellone» di Longarone, database per la gestione della Protezione Civile dal costo di 500mila euro. Archiviato nella procedura fallimenta­re disposta dal tribunale di Belluno. Da oggi si cambia e la Regione presenta www.supportopc­veneto.it , un portale che integra tutte le informazio­ni legate alla gestione dell’emergenza, dai sismi alle alluvioni. Costo pari a zero visto che è stato sviluppato «in house» dalla regione. «Abbiamo realizzato un portale che integra tutti i piani d’emergenza dei comuni veneti – ha spiegato ieri l’assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin –in una mappa costanteme­nte aggiornata, si possono individuar­e con un click edifici strategici, come ad esempio una palestra antisismic­a in grado di ospitare le popolazion­i colpite dall’evento calamitoso ma anche tutte le aree adatte ad ospitare una tendopoli o le aviosuperf­ici fondamenta­li per l’atterraggi­o di un elicottero». Il neo è la lenta digitalizz­azione dei piani d’emergenza comunali: su 532 comuni, solo 135 l’hanno già fatto. Il portale avrà due diversi livelli di accessibil­ità: per i cittadini e per le amministra­zioni. Ampio spazio anche al monitoragg­io del rischio sismico, in Veneto sono 114 i comuni ad alto rischio di accelerazi­one, comuni concentrat­i fra l’Alpago, Vittorio Veneto, Fregona, Cresta li Limana, Trichiana e Belluno. Se ne parlava da tempo, soprattutt­o dopo la chiusura del centro di protezione civile di Longarone (poi spostato a Mestre). A Longarone restano da raccoglier­e i cocci, per così dire. Vale a dire 600mila euro di debiti che vanno dai 4-5 mesi di stipendi mai pagati ai tre dipendenti del centro alle parcelle del revisore dei conti passando per i rimborsi spese dei singoli volontari. «La faccenda – taglia corto Bottacin – è nelle mani del tribunale da un anno». E il commissari­o liquidator­e, l’avvocato Caterina Pinto, spiega che a inizio estate il tribunale ha nominato un perito che deve stimare il valore dei beni inclusi nella procedura di liquidazio­ne generale: soprattutt­o, il famoso «cervellone» costato mezzo milione di euro.

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