Il Maffei torna la scuola leader Per lavorare, meglio il Marconi
Rapporto della Fondazione Agnelli sulla qualità delle scuole superiori: i dati veronesi
Scalzato lo scorso anno, a sorpresa, dal Cotta di Legnago, il liceo classico Maffei torna in vetta nella classifica Eduscopio della Fondazione Agnelli (rielaborata dal Corriere di Verona per la provincia scaligera) che misura le scuole superiori in base alle performance dei loro ex studenti una volta iscritti all’Università. Soddisfatto del risultato il preside del Maffei, Roberto Fattore: «Per come è strutturata l’indagine della Fondazione Agnelli non si tratta di una valutazione relativa alle scuole, ma alla qualità degli studenti - spiega - E conferma la bontà degli studi classici, non solo per quanto riguarda il nostro istituto».
Effettivamente, anche il secondo istituto in classifica è un classico, il Guarino Veronese di San Bonifacio, mentre il Cotta scende al settimo posto assoluto. «Anche se non disponiamo di dati scorporati, abbiamo buoni feedback dagli ex maffeiani che sono iscritti a corsi scientifici, tra cui medicina», continua ancora Fattore.
Nella top ten c’è anche una solida presenza di licei scientifici: il Galilei, il Messedaglia, il Calabrese-Levi di San Pietro in Cariano, il Fracastoro. Il Galilei, per altro, piazza in posizione alta (settima assoluta) anche il suo indirizzo linguistico. Per trovare la prima scuola che non sia un liceo bisogna andare fino alla diciassettesima posizione, dove si piazza (con un indice di 68,29) l’istituto tecnico industriale Guglielmo Marconi, di cui è particolarmente rinomato l’indirizzo informatico. È comunque una sorpresa vedere che gli studenti del Marconi se la cavino leggermente meglio all’Università di quelli dello stesso liceo Maffei, non già l’indirizzo classico (che come abbiamo detto è al top) ma al linguistico. «Ci viene dato un segnale per quanto riguarda il linguistico: per noi è un indirizzo importante, cercheremo di intervenire visto il divario con il classico», commenta ancora il preside Fattori.
Per misurare la bontà dell’insegnamento nelle scuole superiori, la Fondazione Agnelli ha elaborato un apposito indice, ribattezzato Fga: ricostruendo le carriere universitarie degli studenti grazie ai dati forniti dal Ministero dell’Istruzione, vengono considerati da un lato la media dei voti conseguiti agli esami universitari, ponderata per i crediti formativi di ciascun esame per tenere conto dei diversi carichi di lavoro ad essi associati;dall’altro i crediti formativi universitari ottenuti, in percentuale sul totale previsto.
Un altro orizzonte esplorato dalla Fondazione Agnelli è il rapporto delicatissimo tra scuole superiori e ingresso nel mondo del lavoro. Un’altra classifica, riservata agli istituti tecnici e professionali, misura infatti la percentuale di occupati entro sei mesi dal diploma tra gli studenti che non si sono iscritti all’Università. Anche qui è il Marconi a risultare il migliore in assoluto, con un indice di oltre il 70 per cento, seguito da un altro Itis, il Silva-Ricci di Legnago, mentre sul terzo gradino del podio si piazza il Giorgi, istituto professionale industriale. Tra i primi dieci, si piazzano anche tre istituti tecnici economici. È invece decisamente al tramonto l’appeal delle scuole per geometri: in fondo alla classifica si trova, mestamente, il Cangrande, con appena un 39 per cento di occupati. Da tempo in crisi di iscritti, è per altro destinato a venire assorbito, a partire dall’anno prossimo, da un altro istituto cittadino.