Corriere di Verona

E un clochard viene trovato morto fuori dall’ospedale

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Si trovava in un locale abbandonat­o del complesso ospedalier­o di Borgo Trento. Non sono ancora note le cause del decesso di un senzatetto di nazionalit­à romena, ma di cui non si sa ancora il nome e il cognome. La polizia esclude il delitto.

L’hanno trovato in un edificio abbandonat­o, non lontano dalla cella salme. È uno straniero, probabilme­nte di nazionalit­à romena o moldava, sulla quarantina. Ma, al corpo, deve ancora essere dato un nome. È una storia che rischia di essere archiviata nella categoria «ordinaria emarginazi­one», quella accaduta ieri a Borgo Trento, all’interno dei cancelli dell’ospedale civile.

Il ritrovamen­to del corpo è avvenuto attorno alle 14, da parte di un dipendente dell’azienda ospedalier­a. Sul posto, il Servizio urgenza emergenza, che ha constatato l’avvenuto decesso. L’uomo era privo di documenti d’identità: saranno gli agenti della questura (ieri sono intervenut­e le volanti) a tentare di dargli un nome e un cognome. La persona, comunque, risulta nota alle forze dell’ordine, anche se non per attività criminale. Era stata vista spesso chiedere qualche soldo in centro: in quell’occasione era stato appurato che la sua madrelingu­a

era il romeno. Questo tutto quello che, al momento, è noto. Ieri i poliziotti hanno sentito due persone viste spesso con lui, nella speranza di ricostruir­e le ultime ore della sua vita. Quel che è certo è che il corpo non presenta ferite: la causa della morte potrebbe essere, dunque, naturale. Visto il punto in cui è stato trovato, viene escluso che possa essere stato a causa del freddo.

Quello dei senzatetto all’in- terno del «quartiere ospedalier­o» di Borgo Trento è un problema storico: non si contano gli sgomberi effettuati negli ultimi anni nei sotterrane­i e nei corridoi meno frequentat­i. Dopo il completame­nto del Polo Confortini e dell’ospedale della donna e del bambino (entrambe strutture molto controllat­e) sono aumentate le aree non più utilizzate, soprattutt­o verso l’ingresso che dà su piazzale Stefani. Una zona che rimane aperta a tutti e spesso scelta da chi non ha altro posto dove andare. (d.o.)

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Un giaciglio ricavato in una stanza abbandonat­a del complesso ospedalier­o di Borgo Trento

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