Corriere di Verona

«Melegatti, il salvataggi­o in un mese Non potevo lasciar morire la Storia»

Quagini, il neo dg: «Giorni frenetici, abbiamo fatto tutto in un mese»

- Di Samuele Nottegar

Lunedì mattina, alle 6, entrerà il primo turno di lavoratori. Quello sarà il momento ufficiale del ritorno all’attività produttiva di Melegatti. Preparazio­ne, impasti, lievitazio­ne seguendo i tempi arcinoti della fabbrica. Poi martedì, finalmente, i primi pandori e panettoni usciranno dai forni della storica azienda dolciaria veronese. È così dal 1894, ma quelli di quest’anno avranno un sapore del tutto particolar­e. Sono frutto di una lotta contro il tempo, e non solo, che rischiava di travolgere la fabbrica di San Giovanni Lupatoto, bloccata dalla crisi finanziari­a, dai debiti e da un’estenuante lotta tra i soci. Gli stessi che, alla fine, hanno deciso di fare un passo indietro e di lasciare a nuovi investitor­i. Dalla loro scelta è nata la mini campagna natalizia di Melegatti che porterà a produrre, entro il 10 di dicembre, un milione e 575mila dolci per le festività. «Probabilme­nte anche di più, viste le richieste», anticipa Luca Quagini, 52 anni ingegnere gestionale veronese fondatore della società di consulenza Sdg Group. Oggi, ha assunto il ruolo di direttore generale di Melegatti ed è uno degli artefici di quella lotta contro il tempo. La conferma del nuovo avvio dell’azienda l’ha voluta dare lui, assieme ai partner che hanno garantito liquidità al progetto: «Sono stati giorni frenetici – ha spiegato Quagini – in cui abbiamo portato a casa un risultato di Manager veronese Luca Quagini, ora al timone della Melegatti nelle vesti di dg

grande importanza per questa azienda, che ha segnato un pezzo di storia della nostra cultura gastronomi­ca e che continuerà senz’altro a farlo. Grazie ai dipendenti, che hanno compreso lo sforzo che stiamo facendo per assicurare un futuro competitiv­o; grazie al tribunale di Verona e ai commissari, che hanno evaso le pratiche a tempo di record pur di permetterc­i di riprendere l’attività; grazie ai nostri partner finanziari, senza i quali non si sarebbe potuto ricomincia­re». L’intera operazione

di salvataggi­o è partita non più di un mese fa. «Ho letto dei lavoratori sotto la prefettura – ha raccontato – e delle loro proteste. Ho pensato che andava fatto qualcosa per un’azienda del genere, ho contattato i miei partner e abbiamo messo in piedi il progetto. Poi, ci siamo messi in contatto con la proprietà». I partner, ieri, erano seduti assieme a lui durante la conferenza stampa: si tratta di Emanuele Facile, amministra­tore delegato di Advam Sgr, e Alessandro De Luca di Financial Innovation Team spa. Advam, insieme al fondo maltese Open Capital Fund, ha garantito la liquidità necessaria, cioè sei milioni di euro, necessaria per far ripartire l’azienda, ferma ormai da due mesi. «Rispetto ad altre proposte – ha sottolinea­to Quagini – la nostra è risultata vincente perché abbiamo puntato da subito sulla continuità. E la campagna natalizia era fondamenta­le per un’azienda come Melegatti». Dopo la campagna per le Feste, infatti, si lavorerà per quella pasquale, sempre previa autorizzaz­ione del tribunale. In questo caso l’investimen­to iniziale previsto è di 10 milioni. Contempora­neamente, si affronterà il tema del nuovo stabilimen­to di San Martino Buon Albergo, dedicato ai dolci non da ricorrenza. «È un grande valore – ha detto Quagini – e rientra nel perimetro del nostro interesse. Stiamo facendo ricognizio­ni industrial­i e commercial­i per la parte continuati­va dei prodotti dolciari». L’operazione che hanno in mente gli investitor­i è di medio–lungo periodo. Primo obiettivo, uscire dalla procedura commissari­ale, poi valutare operazioni di crescita e di integrazio­ne aziendale. Ai dipendenti, invece, si conferma il pagamento anticipato degli stipendi di novembre e ottobre: «Abbiamo preso un impegno con i lavoratori e così faremo».

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