Bussolengo dimezzato «a rischio la sanità nella zona del Garda»
BUSSOLENGO «Amputata» la seconda gamba del polo ospedaliero BussolengoVillafranca. Il progetto del Polo a due gambe del distretto 4, nel territorio Nord-Ovest della provincia di Verona, «non stava in piedi, quindi il male minore è quello di specializzare Bussolengo in ospedale riabilitativo con pronto soccorso e concentrare le acuzie a Villafranca», è stato ribadito da più voci istituzionali l’altra sera nell’assemblea pubblica a Bussolengo alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto. Ci sono voluti 13 anni per ricostruire il Magalini distrutto dall’incendio: costato 40 milioni e realizzato con fondi del Governo centrale, che Coletto, davanti a 300 persone (da cui si sono sollevate anche molte contestazioni), ha ripetuto sarà riaperto «entro fine anno». Una scelta regionale sostenuta dalla proposta di modifica delle schede ospedaliere previste nel 2013, votata in ottobre da una ventina di amministratori (su 37 in totale), quelli presenti alla Conferenza dei sindaci del distretto dell’ex Usl 22. Una decisione che ogni soggetto ha attribuito alle istituzioni superiori: i sindaci hanno ribadito «che la decisione è della Regione», Coletto ha ricordato che «ci sono protocolli imposti dal Governo», i cittadini hanno protestato di non essere stati ascoltati dai sindaci. Risultato: scontro politico, con alleanze regionali incrociate e mal di pancia interni agli stessi partiti, tra Lega-PD contro Centro Destra Veneto-Movimento 5 Stelle. È di ieri, infatti, la lettera a doppia firma dei consiglieri regionali di opposizione Andrea Bassi (Cdv) e Manuel Brusco (M5S), inviata a tutti i sindaci del Baldo-Garda e della Valpolicella, in cui lanciano l’appello per la salvaguardia dell’Orlandi. «Sta prendendo la piega degli ospedali di Malcesine e Caprino, pian piano svuotati … Che fine farà la sanità pubblica nell’area del Baldo-Garda, a servizio anche di milioni di turisti? L’ospedale di Peschiera è un’eccellenza, ma non può farcela da solo a coprire tutto».