Corriere di Verona

Deep Purple, tornano in Arena i re dell’hard-rock

La storica hard-rock band inglese tornerà a esibirsi qui a Verona l’estate prossima a sette anni di distanza dall’ultima volta (2011). Attualment­e Ian Gillan e soci stanno facendo tappa in Europa per il «Long Goodbye Tour», cioè l’ultimo capitolo live del

- Verni

Èormai da 50 anni che fanno ruggire chitarre elettriche e amplificat­ori, ma di spegnere l’impianto non ne hanno la minima voglia. I Deep Purple, padrini dell’hard rock, festeggera­nno all’Arena di Verona il 50esimo anniversar­io dalla fondazione con una data fissata la prossima estate. Il concerto potrebbe tenersi il 9 luglio, l’ipotesi di data su cui si lavora (anche se l’annuncio ufficiale arriverà a fine mese) e sarà speciale per tanti motivi. La band è infatti impegnata da oltre un anno in una tournée mondiale che porta il nome di «Long Goodbye Tour» - il tour dell’addio insomma - e di cui Ian Gillian e soci non hanno ancora annunciato la fine.

Nel frattempo la band inglese ha pubblicato ad aprile il 20esimo album in studio, «Infinite», sempre costruito con quella formazione uguale dal 2002, l’ottava line up della band, formata dall’unico fondatore in attività Ian Paice (batteria), i membri storici Roger Glover (basso) e Ian Gillan (voce), oltre alla chitarra di Steve Morse (presenza fissa dal 1994, subentrato all’insostitui­bile Ritchie Blackmore) e alle tastiere di Don Airey.

Speciale quindi, il concerto a Verona, perché il festeggiam­ento dei 50 anni passati dal primo singolo da classifica «Hush» del 1968, potrebbe coincidere anche con l’ultima data italiana della band entrata nei Guinness dei Primati come la più rumorosa di sempre, grazie al capolavoro «Deep Purple in Rock» del 1970. Una decisione che ricordereb­be quella dei Black Sabbath, altro gruppo heavy inglese che aveva scelto l’Arena, nell’estate 2016, per salutare il pubblico italiano prima dello scioglimen­to definitivo.

A differenza dei Black Sabbath, i Deep Purple l’Arena pe-

rò la conoscono bene, anzi benissimo, avendoci suonato sia nel 1987 che nel luglio del 2011 con un concerto speciale con l’orchestra. Concerto diventato già un classico tanto da essere stato pubblicato ufficialme­nte in versione video bluray-dvd e, solamente in Giappone, in un

doppio cd live.

Anche il concerto del 9 luglio (la data più probabile, come detto) ha tutte le carte in regola per scrivere una nuova

pagina della bibbia del rock. Perché i Deep Purple ripercorre­ranno la propria storia, attraverso quelle che sono diventate vere pietre miliari della musica pesante come «Highway star», «Smoke on the Water» (ispirata a un incendio al Casino di Montreux che distrusse gli strumenti di Frank

Zappa e dei The Mothers of Invention), « Hush » , « Space truckin’», «Speed king» e tante altre. Ieri e oggi, il passato e il presente saranno un tema ricorrente anche nella scaletta, che permetterà di ascoltare pure diversi estratti da «Infinite», l’ultimo disco. Un disco ch’era stato anticipato dal singolo «Time for Bedlam» pubblicato su YouTube nel dicembre 2016 e uscito ufficialme­nte il 3 febbraio 2017. Da lì è stato dato alle stampe un ep in edizione limitata contenente 4 tracce, ad anticipare l’album, pubblicato in molti formati. La copertina dell’album racconta una nave rompighiac­cio che percorre una parte di oceano lasciando, tra gli iceberg, una traccia delle due iniziali del nome del gruppo Deep Purple, «d» e «p», formando il simbolo di infinito. Un infinito che proprio a Verona potrebbe trovare, per ossimoro, la propria conclusion­e, in un concerto

che preannunci­a già tra i più attesi dell’estate 2018.

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 ??  ?? Dall’Inghilterr­a Insieme a Led Zeppelin e Black Sabbath, i Deep Purple sono considerat­i tra i pionieri dell’heavy metal
Dall’Inghilterr­a Insieme a Led Zeppelin e Black Sabbath, i Deep Purple sono considerat­i tra i pionieri dell’heavy metal

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