«Criminalità, terrorismo ed estremismi politici? Faremo gioco di squadra»
Le questioni dettate dai tempi. «Terrorismo, processi migratori...». E quelle tipiche di una città viva e di una certa dimensione. Quelle che preoccupano ogni comunità. «Criminalità comune, furti e rapine in casa». Ieri, il nuovo questore Ivana Petricca si è seduto per la prima volta alla propria scrivania dopo la nomina.
Ci sono i problemi dettati dai tempi che corrono. «Terrorismo, risposta alle problematiche derivanti dai processi migratori», quelli tipici di una città di certa dimensioni, viva. «L’ordine pubblico. Del resto, con due squadre in serie A…». E poi quelli che possono preoccupare qualsiasi comunità. «La criminalità comune, i furti in appartamento, le rapine in villa con gli episodi che hanno fatto scalpore anche di recente…». Il nuovo questore Ivana Petricca si è seduto per la prima volta alla scrivania del suo nuovo ufficio di lungadige Galtarossa ieri mattina. Ad ambientarsi, forse, ci metterà qualcosina in meno dei suoi predecessori, visto che nei corridoi della questura veronese è di casa. «Da quanto manco? Non ho fatto il conto, mi sembra un secolo, ma dicono siano passati nove anni… in ogni caso è bello vedere tante facce conosciute, e altre di nuove».
Aveva detto, appena giunta la notizia della sua nomina, che non avrebbe parlato delle linee guida relative al suo incarico finché non avesse incontrato le autorità cittadine: ieri mattina, a Palazzo Barbieri, il confronto con il sindaco Federico Sboarina. Poi la presentazione ufficiale davanti alla stampa. «Mi fa piacere tornare nella città in cui ho lavorato a lungo – l’esordio – non pensavo di essere destinata qui, ma nel momento in cui sono tornata l’ho fatto con molto piacere e con molta gioia: del resto Verona non è stato per me un luogo di passaggio la mia famiglia si è fermata qui».
Petricca promette «un gioco di squadra». «Punto sulla collaborazione del personale. Il nostro sarà un lavoro che vedrà al centro il controllo del territorio, fondamentale per garantire la sicurezza e rispondere tempestivamente agli imprevisti. C’è del lavoro da fare sul fronte della criminalità organizzata: preoccupano gli episodi delle ultime settimane di furti e rapine nelle case, avvenuti in particolare in provincia, è un fenomeno che va contrastato».
Tra le «questioni irrisolte» con cui fare i conti c’è il raid dei presunti ultrà del Napoli in un bar del centro frequentato dai tifosi dell’Hellas. Il nuovo questore si dice ottimista. «Si arriverà ai chiarimenti necessari - afferma - ma occorre portare pazienza. Un conto è la dinamica del fatto nella sua percezione: tutti ne parlano e adesso viene anche sviscerato sui social quasi in tempo reale. Un altro sono i tempi della polizia, necessariamente più lunghi e che hanno bisogno di un certo tipo di riscontri. Ma ci stiamo lavorando e abbiamo già molto su cui muoverci».
C’è poi la questione dell’estremismo politico, rispuntata negli ultimi mesi in diversi episodi che hanno visto contrapporsi CasaPound e l’area dei collettivi di sinistra. «Si tratta di un fenomeno su cui vigiliare - nota Petricca - comune a diverse città italiane. È qualcosa che stiamo monitorando, cercando di prevenire scontri e disordini e che risente dei tempi che stiamo vivendo.
Faremo il nostro lavoro fino in fondo e cercheremo di evitare che questi antagonismi portino a scontri». Infine l’allerta terrorismo: già al loro esordio i mercatini natalizi in centro hanno visto il tutto esaurito: una folla che è difficile controllare nel dettaglio. «Sempre in queste circostanze - conclude il neo questore - si predispongono attività straordinarie: la questione sarà all’ordine del giorno al prossimo
comitato sulla sicurezza pubblica. Ma contiamo anche molto sulla collaborazione con le autorità cittadine e, naturalmente, con i veronesi. Questa città ha già dimostrato in passato di saper fare squadra e i suoi cittadini si sono distinti per la disponibilità e per il senso civico. La cosa bella di Verona è anche questa: che le strade sono piene di vita».
Il raid degli ultrà Ci stiamo lavorando, sono indagini che hanno i loro tempi. Ma abbiamo elementi in mano