Corriere di Verona

Tegola Chievo: Castro out per almeno due mesi «Speriamo torni presto»

Tegola dopo il bel pari a Torino: l’argentino rimarrà fuori almeno due mesi

- Di Lorenzo Fabiano

Una prestazion­e positiva, l’ennesima prova di organizzaz­ione e solidità, un punto meritato in una gara aspra e combattuta colpo su colpo e il risultato salvato nella ripresa da due prodigi di Stefano Sorrentino, prima su Iago Falque e poi su Belotti per il nono rigore parato in carriera con la maglia del Chievo. Ci sarebbe di che sorridere, ma il giorno dopo nessuno ne ha voglia: il serio infortuno occorso a Luca Castro, che rimarrà fuori tra i 2 e i 3 mesi, ha lasciato un segno grande così nel morale della truppa al ritorno da Torino. L’immagine del presidente Campedelli che rincuora a bordo campo il «Pata» in lacrime, meglio di qualunque altra fotografa lo spirito di gruppo che anima casa Chievo. Si sperava la diagnosi potesse scongiurar­e i primi timori, ma purtroppo li ha invece confermati.

Visitato dal Professor Zorzi all’Ospedale Sacro Cuore di Negrar, Castro ha riportato una lesione di grado elevato del legamento mediale del ginocchio destro. Il ventottenn­e centrocamp­ista di La Plata verrà operato nella mattinata di oggi. I tempi di recupero saranno valutati dopo l’intervento, ma l’assenza dell’argentino, elemento di maggior qualità (ma anche quantità) nel trio di mediana, non sarà certo breve. Ivan Radovanovi­c, ieri docente d’eccezione alla Facoltà di Scienze Motorie per una lezione tenuta sul giornalism­o sportivo, ha voluto dedicare parole d’affetto al compagno: «Mi spiace tanto, è un grossa perdita per noi in campo e fuori. Purtroppo sono cose che capitano. In passato ho avuto due simili infortuni al legamento collateral­e, quattro anni fa in un derby e due anni fa contro l’Empoli, ma per fortuna non dovetti subire l’intervento chirurgico. Gli faccio un grande in bocca al lupo e spero possa tornare con noi al più presto». Anche sul prato del Grande Torino, il Chievo si è fatto ammirare per ordine e atteggiame­nto: «Siamo tornati a casa con un punto, che su un campo difficile come quello del Toro va benissimo. Dopo il vantaggio, siamo calati di tono e abbiamo perso tanti palloni in uscita finendo per subire la loro pressione. Il Torino ha molti giocatori di qualità che possono farti gol in qualsiasi momento. Detto questo, abbiamo comunque disputato una gara di grande personalit­à contro una squadra fortissima. Va bene così».

Peccato per quel rosso rimediato nella zuffa con Niang e Ljajic, che costringer­à Radovanovi­c a saltare la partita di sabato al Bentegodi contro la Spal: «Può succedere, anche se mi è capitato poche volte in carriera (l’ultima volta fu tre anni fa per doppia ammonizion­e contro il Palermo, ndr). L’arbitro ha fischiato una punizione per loro, io ho preso la palla per guadagnare tempo, ma Niang e Belotti mi sono saltati addosso». Eppure, nel tunnel prima di entrare in campo con Ljajic erano stati baci e abbracci: «Siamo amici, abbiamo esordito insieme in nazionale, ma io in campo non guardo in faccia nessuno. Penso solo al bene della mia squadra. Meno male, che la mia espulsione non ha inciso sul risultato finale. Prometto che non farò più una cosa del genere».

Sul Pata L’infortunio di Castro è una grave perdita in campo e fuori

Sul «rosso» La mia espulsione? Niang e Belotti mi sono saltati addosso

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Udali) e quella di Radovanovi­c per espulsione nel finale
Due giorni fa L’uscita dal campo di Castro per infortunio al 28’ del primo tempo (foto Udali) e quella di Radovanovi­c per espulsione nel finale
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