Corriere di Verona

Un migliaio di tifosi contesta Setti e Fusco Adailton: «È un momento difficile» Pecchia: «Non mi capacito per la sconfitta»

- M.F.

Appena il signor Mariani fischiala fine della partita il pubblico defluisce all’esterno del Bente godi, piazzandos­i ingr annumero all’ altezza del cancello in corrispond­enza con l’uscita dagli spogliatoi e dalla zona autorità.

In un migliaio si ritrovano lì davanti e cominciano a scandire cori rivolti in particolar­e contro Maurizio Setti e Filippo Fusco. Il presidente e il direttore sportivo (soprattutt­o il primo) sono al centro delle proteste dei tifosi, più ancora di Fabio Pecchia.

Le forze dell’ordine sorveglian­o, ma il clima attorno al Verona si fa di giorno in giorno sempre più pesante. D’altronde i risultati sono sotto gli occhi di tutti e i tifosi chiedono che sia dato un segnale dalla proprietà del club. Non si è visto, nella serata della partita persa con il Bologna, lo striscione che invitava Pecchia ad andarsene, esposto nel corso della gara con l’Inter. Il gruppo che guida la contestazi­one lascia passare i minuti, aspetta, forse, di poter avere un confronto con un rappresent­ante delle società, mentre il Verona resta chiuso nello spogliatoi­o. La delusione è grande, lo smacco per la rimonta subita aumenta la rabbia. A seguire la partita c’era anche Martins Bolzan Adailton, un grande ex che all’Hellas ha segnato un’epoca e che ha giocato anche nel Bologna: «Il Verona per 65’ ha giocato bene, ma poi non ce l’ha fatta. Il momento è difficile, purtroppo non sta girando per il verso giusto». I minuti corrono via veloci, ecco che arriva Pecchia, lo sguardo abbacchiat­o: «Non riesco a capacitarm­i di questa sconfitta. Abbiamo iniziato aggredendo subito il Bologna, siamo andati per due volte in vantaggio. Abbiamo cercato anche di segnare il terzo gol, creando i presuppost­i per realizzarl­o, ma poi abbiamo preso quella due reti nel giro di pochi minuti che abbiamo pagato perdendo la partita». Un attimo di pausa e poi Pecchia prosegue: «Nel secondo tempo ci siamo abbassati, su questo non ci sono dubbi, dopo che per 45’ avevamo giocato su grandi ritmi. Ha avuto i suoi meriti sotto quest’aspetto anche il Bologna, ma in realtà fino al gol del pareggio non avevano creato grandi occasioni. Preso il 2-2 è arrivato immediatam­ente il terzo gol, su cui siamo stati pochi aggressivi, dovevamo chiudere su Donsah e questo non è avvenuto. A quel punto è subentrata la sfiducia e non c’è più stato niente da fare».

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In panchina L’allenatore del Verona, Fabio Pecchia, durante il match di ieri

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