Trony, addio a fine gennaio ma gli scaffali sono già vuoti Dipendenti: scatta la Naspi e non c’è un acquirente
Se ne sono accorti anche i clienti. Alla vigilia del «black friday» che, per quanto ancora non molto sentito in Italia, segna comunque l’ingresso nell’alta stagione «natalizia» dei negozi, gli scaffali sono deserti. Il primo piano, quello dedicato all’elettronica, appare del tutto svuotato. Sopravvivono, nel seminterrato gli elettrodomestici, i libri e il reparto audiovisivo anche se sono settimane che non vengono fatti nuovi acquisti.
Il Trony di via Cappello appare in tutto e per tutto un negozio in via di chiusura. E sembra ci sia già la data, il 31 gennaio, in cui verrà abbassata l’ultima saracinesca. Finisce così la parabola iniziata nel 2014, quando la catena acquistò sei dei negozi Fnac presenti in Italia, tra cui per l’appunto quello di Verona. Allora l’investimento fu di 600 mila euro e vennero salvati i posti del lavoro. Ora, si apprende da fonti
vicine ai lavoratori, non c’è invece nessuna certezza per il futuro. Non si sa se ci sarà un acquirente e se lo spazio verrà recuperato a breve.
Per i lavoratori del negozio, pertanto, si aprirà la strada della Naspi, il sussidio di disoccupazione erogato su richiesta degli interessati. Nel 2014 le trattative per salvare il punto vendita dopo la decisione della società francese che gestisce il marchio Fnac (presente a Verona dal 2003) di ritirarsi dal mercato italiano, proseguirono a lungo. Fino, per l’appunto, al passaggio sotto l’egida di Trony che garantì, oltre al personale, anche gran parte della merce (incentrata sui prodotti culturali) aggiungendo anche gli elettrodomestici di grande dimensione.