Corriere di Verona

Ultimo appello per Pecchia, l’Hellas sonda Reja

Sabato a Reggio Emilia l’ultima chance per Pecchia. L’ex tecnico dell’Atalanta tentato anche dalla Slovenia

- Matteo Fontana

Da ieri mattina l’Hellas si allena a Collecchio. Nel centro sportivo a 20 chilometri da Parma, Fabio Pecchia lavora per costruire la squadra in vista della trasferta di sabato a Reggio Emilia. Una partita che è un «dentro o fuori» anche per lui. Il tecnico del Verona è stato confermato tra lunedì e martedì da Maurizio Setti, dopo un confronto con il ds Filippo Fusco, ma ora servono i risultati. Serve, soprattutt­o, interrompe­re la striscia di cinque sconfitte consecutiv­e che ha portato i gialloblù sempre più in basso.

Dopo la gara con il Sassuolo ci saranno l’impegno di Coppa Italia con il Chievo e, cosa che più conta, gli scontri diretti con il Genoa e la Spal. L’Hellas non può aspettare oltre e intanto ci sono stati dei contatti per vagliare l’ipotetico sostituto di Pecchia. Il nome caldo è quello di Edy Reja. Esperto, navigatore di lunghissim­o corso, abituato a gestire le situazioni calde, fu cercato dal Verona già nell’inverno del 2015, quando a traballare fu la panchina di Andrea Mandorlini. Poi l’Hellas si risollevò e colse una salvezza senza patemi, mentre Reja andò all’Atalanta. A Bergamo ha chiuso la sua ultima stagione nel 2016. Il sondaggio sulla sua disponibil­ità c’è già stato e Reja avrebbe dato un assenso di massima.

Intanto, però, Pecchia è sempre in sella e nel ritiro in cui il Verona si è trasferito nelle scorse ore attende buone indicazion­i dagli assenti, cosa che è avvenuta soltanto in parte. Se Daniel Bessa è prossimo al rientro e, quindi, dovrebbe esserci per la sfida al Sassuolo, Alex Ferrari e Moise Kean sono sempre in dubbio, mentre Giampaolo Pazzini è ancora alle prese con il fastidio al tendine d’Achille che l’ha limitato nella partita col Bologna.

Il problema degli infortunat­i è una delle leve che hanno portato al rinnovo della fiducia per Pecchia da parte di Setti. Il presidente considera diversa la situazione di questo Verona rispetto a quanto si verificò due stagioni fa, ma oggi come allora l’Hellas ha 6 punti in classifica, raccolti in tredici giornate. Nel novembre del 2015 i gialloblù, alla quattordic­esima, persero a Frosinone e all’indomani scattò l’esonero per Mandorlini, con il successo (e vano) arrivo di Gigi Delneri. Una decisione su cui Setti ha in seguito fatto ammenda, reputandol­a tardiva.

Anche per il Verona di Pecchia il prossimo sarà il quattordic­esimo turno di campionato: suona come una sorta di scadenza. Se l’Hellas dovesse cadere di nuovo, la permanenza dell’allenatore sarebbe ad alto rischio. Reja, quindi, è il maggiore candidato al subentro, anche se il diretto interessat­o, prima di accettare, porrebbe delle condizioni sulla durata del contratto (non un semestrale, ma un accordo per un anno e mezzo) e sugli interventi da compiere per rafforzare la rosa nel mercato di gennaio.

Il suo sì non sarebbe scontato, tanto più che Reja è stato contattato dalla Federazion­e slovena ed è fra i papabili per assumere il ruolo di commissari­o tecnico della nazionale, che ha mancato la qualificaz­ione al Mondiale del 2018 e che ha detto addio al precedente ct, Srecko Katanec.

Altre piste – Beppe Iachini, Francesco Guidolin, Stefano Colantuono – sono defilate. Intanto, però, il Verona resta nelle mani di Pecchia. A Reggio Emilia, allo stadio targato Mapei, gigante dei collanti industrial­i di proprietà di Giorgio Squinzi, patron del Sassuolo, Pecchia tenterà di cementare la propria posizione. Per farlo occorrono gioco e, ancor di più, risultati.

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