Corriere di Verona

Non può servire cibo: chiuso locale Ma il titolare: «E io oggi riapro»

Blitz della municipale: multa di diecimila euro. «Non saremo più un bar»

- D. O.

I sigilli sono arrivati martedì pomeriggio, con tanto di comunicazi­one che andava dritto al sodo: «Chiuso un bar abusivo». Attivo da almeno due settimane, non aveva la licenza per servire cibo e bibite, una volta avvertito ha continuato a lavorare comunque. Un fatto inedito, se si consultano gli annali dei controlli commercial­i a Verona. Ma la «serrata» sarà destinata a durare poco: in serata arriva l’annuncio del titolare: «Riapriremo già domani, siamo in regola».

Il locale in questione, «La Quinta» aveva aperto i battenti in via Cappello, presentand­osi come «avocadoria & bakery (pasticceri­a in inglese)». Il «blitz» dei vigili è arrivato dopo l’ordinanza della direzione commercio del Comune. Da parte dell’ufficio di Palazzo Barbieri era arrivata la diffida di chiusura venerdì scorso. Una direttiva che non è stata rispettata: «La Quinta» ha continuato a servire i propri clienti «somministr­ando alimenti bevande», come specifica una nota del Comune. Ma già dai primi di novembre, non appena ricevuto la «Scia», la segnalazio­ne di inizio attività, gli agenti della municipale avrebbero portato al responsabi­le un primo avviso in quanto, informano i vigili «il titolare non aveva dimostrato di possedere alcun requisito profession­ale obbligator­io». Un secondo avviso era arrivato il 10 novembre, durante un sopralluog­o in cui sarebbe stato accertato che il locale offriva anche un servizio bar. Il risultato? Una sanzione di diecimila euro, alla quale si è aggiunta anche la segnalazio­ne all’autorità giudiziari­a per non aver rispettato l’ordine di sospension­e ricevuto dal Comune. Il titolare, Andrea Malini, però, rigetta parte della ricostruzi­one. «Da parte nostra ci sono stati, al più, errori burocratic­i - fa sapere - e i requisiti profession­ali ci sono, tant’è vero che domani (oggi, ndr) saremo in grado di riaprire, probabilme­nte dal pomeriggio». Con qualche piccola differenza, però. Per un po’ di tempo «La Quinta» non servirà prodotti da consumare in loco. «Ci manca la licenza per la somministr­azione - fa sapere Malini - ma noi non abbiamo mai voluto essere un bar nel senso stretto della parola, quanto una pasticceri­a. E possiamo continuare a fare dolci, anche se, per ora, li venderemo solo confeziona­ti». E l’avocado? «Ho scelto quel prodotto perché va consumato fresco, si tratta di un’offerta che c’è in altri Paesi ma che qui manca ancora: al momento lo proporremo con il take away, ma in futuro contiamo di poterlo servire nel nostro negozio ».

Avocado È il prodotto di punta, va servito fresco e al momento

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In via Cappello «La Quinta» ha aperto a inizio novembre alla fine della strada, verso gli scavi (Sartori)

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