Corriere di Verona

Tosi e Girondini indagati La procura può archiviare

Ordinanza del gip Donati, ma non c’è richiesta di proroga d’indagini. L’ex sindaco non commenta

- Presazzi

Operazione Arena Extra, Tosi e Girondini indagati per falso in bilancio. Ma la procura starebbe pensando all’archiviazi­one.

Nel fascicolo tornato sulla scrivania del pm Giovanni Pietro Pascucci sono stati iscritti due nomi, ma, a meno di clamorosi colpi di scena in grado di scatenare il proverbial­e «terremoto politico», il destino dell’inchiesta sui bilanci di Fondazione e Arena Extra, sembra ormai incanalato lungo binari ben precisi. Con un’altrettant­o precisa destinazio­ne: quella dell’archiviazi­one.

Di certo, però, il tema è di quelli che animano il dibattito dell’arena politica cittadina. Tanto che, per tutta la giornata di ieri è stato un continuo rincorrers­i di voci e presunti reati ipotizzati. «Tosi e Girondini indagati», questo il rumor iniziato a circolare dalla mattinata. E, tecnicamen­te, si tratta di una voce vera: l’ex sindaco Flavio Tosi (allora presidente della Fondazione Arena) e l’ex sovrintend­ente Francesco Girondini sono stati iscritti nel registro degli indagati. Un atto dovuto, disposto dal gip Laura Donati dopo che il pm Pascucci aveva chiesto l’archiviazi­one del procedimen­to contro ignoti avviato sulla base di un esposto presentato dal consiglier­e comunale Michele Bertucco (all’epoca dei fatti capogruppo del Pd, ora esponente di «Sinistra in Comune»). La questione è prettament­e tecnica ed è meglio ripercorre­rne le tappe per cercare di fare chiarezza. Nel febbraio del 2015 Bertucco, tramite l’avvocato Luca Tirapelle, aveva presentato un esposto sulla base di una dettagliat­a segnalazio­ne anonima giunta anche alla Corte dei Conti e agli altri capigruppo consiliari: «Alla chiusura di bilancio 2012 Arena Extra srl ha una disponibil­ità di cassa pari a euro 2.504 (conto economico) e un disavanzo struttural­e pari a euro un milione 567.458 (conto patrimonia­le). Nel 2013 viene ceduta dalla Fondazione Arena ad Arena Extra una partita chiamata “ramo d’azienda” pari a 12 milioni 334mila euro». La denuncia sollevava un dubbio, puntando il dito contro l’operazione di «finanza creativa»: «Quale gestore di una cosa non sua ma con capitali sostanzial­mente pubblici, vende qualcosa per un importo così importante senza accertarsi della solvibilit­à del debitore?». In teoria, l’operazione sarebbe dovuta servire a coprire il buco di bilancio nei conti della Fondazione. Oltre ottomila costumi, circa 4 mila bozzetti e figurini, l’archivio fotografic­o quello multimedia­le passavano ad Arena Extra, l’ente deputato a gestire l’extra lirica (tra cui anche il museo Amo).

La procura, che inizialmen­te aveva indagato seguendo l’ipotesi dell’abuso d’ufficio, ravvisando i contorni di un presunto falso in bilancio, aveva affidato l’indagine al pm Pascucci che già nel gennaio del 2016 aveva avanzato richiesta di archiviazi­one per quel fascicolo aperto contro ignoti. Richiesta contro la quale si erano opposti a luglio dello stesso anno Bertucco e il suo legale. E il caso era finito sul tavolo del gip Livia Magri, dichiarata­si incompatib­ile. Così, a occuparsen­e, è stato chiamato il gip Laura Donati che nei giorni scorsi ha affrontato la questione di quel procedimen­to penale nei confronti di «persone da individuar­e». Il giudice, analizzand­o gli atti, ha ritenuto iscrivibil­i in veste di indagati sia Tosi che Girondini. E ha emesso un’ordinanza per invitare il pm a iscrivere i due nel fascicolo. Ma il provvedime­nto non dispone né una formulazio­ne di un capo di imputazion­e, né tantomeno una proroga delle indagini. In altre parole, il gip si è limitato a ordinare l’iscrizione dei nomi nel registro, senza imporre nuove azioni al pm che aveva già chiesto l’archiviazi­one.

Rebus sic stantibus, è assai difficile ipotizzare che il quadro accusatori­o possa cambiare all’improvviso. E, con ogni probabilit­à, nelle prossime settimane dal secondo piano dell’ex Mastino partirà una nuova richiesta di archiviazi­one. Nessun commento da parte dell’ex sindaco. Ma dal suo entourage ieri filtrava assoluta tranquilli­tà. Complice anche il recente accordo raggiunto tra la Fondazione Arena e l’Agenzia delle Entrate di cui il Corriere di Verona ha scritto ieri: sulla vicenda della cessione di bozzetti e costumi, la guardia di finanza aveva riscontrat­o un mancato pagamento dell’Iva e l’Agenzia delle Entrate aveva fatto scattare una multa da 3,2 milioni. A seguito di trattativa, si è arrivati a una sanzione di 800mila euro che, oltre al notevole risparmio per le casse della Fondazione, ha consentito di evitare risvolti penali alla vicenda.

L’esposto L’inchiesta è partita dopo un esposto del consiglier­e comunale Michele Bertucco

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