Gli uomini della Dia acquisiscono documenti
Lavori per 600 mila euro nel nuovo parco eolico, acquisiti documenti su appalto e subappalti
Una dozzina di ufficiali delle forze dell’ordine, tra cui sei Carabinieri della Direzione investigativa Antimafia, si sono presentati ieri mattina a un cantiere di Agsm ad Affi, quello per il completamento di un nuovo parco eolico. Sono stati acquisiti documenti relativi ad un appalto del valore di un milione di euro, aggiudicato al ribasso per 600 mila euro ad una ditta veronese, CO.Bit srl, che ha poi subappaltato i lavori ad altre due ditte, sempre del territorio: Parolini e Tecnoverde. Nessun sequestro.
Giornata turbolenta, quella di ieri, per Agsm. Di prima mattina, una dozzina di ufficiali delle forze dell’ordine si sono presentati a un cantiere della multiservizi cittadina ad Affi, quello per il completamento di un nuovo parco eolico. Sei di questi erano carabinieri della Dia, la Direzione investigativa antimafia, che in Veneto ha sede a Padova. Successivamente, si sono recati anche alla sede dell’azienda di proprietà del Comune di Verona, in lungadige Galtarossa. Che ci facevano gli uomini che indagano le ramificazioni della criminalità organizzata ai piedi delle pale eoliche che svettano sul monte delle Danzie sopra il centro della val d’Adige? E cosa cercavano? È la domanda che, per ore, ha scatenato una ridda di voci, teorie ed elucubrazioni.
La risposta, al momento, non può che essere parziale. Ma alcuni dettagli sono comunque emersi. Si sa che gli uomini della Dia e i loro colleghi dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza erano a caccia di carte. In particolare, hanno richiesto la documentazione inerente all’appalto bandito da Agsm l’anno scorso per una serie di lavori di rifinitura, con una base d’asta da un milione di euro e aggiudicato, con un sensibile ribasso, alla Co.Bit. srl. La ditta edile con sede a Lugagnano di Sona aveva infatti offerto di eseguire i lavori per 600 mila euro circa. Contattato nel pomeriggio di ieri, il titolare Giorgio Carloni ha spiegato sbrigativamente di non essere a conoscenza di nulla di quanto accaduto. Pale eoliche L’impianto di Agsm sul monte delle Danzie, che tocca i comuni di Rivoli e di Affi
A sua volta, Co.Bit. aveva subappaltato i lavori alla Parolini Giannantonio spa di Castelnuovo del Garda e alla Tecnoverde srl di Roverè Veronese. In tutti e tre i casi, si tratta di aziende del territorio che lavorano regolarmente con le pubbliche amministrazioni, veronesi e non solo. In particolare Parolini è un piccolo colosso nostrano delle costruzioni stradali ed edili. Lavora tra le altre con Serit, controllata di Amia a sua volta parte del gruppo Agsm, alla costruzione della nuova sede a Rivoli: un’operazione sotto la lente della procura di Verona dopo un esposto di quel Comune.
Nulla a che fare, in ogni caso, con quanto successo ieri. Gli ufficiali non si sono presentati con un mandato, non c’è stato quindi un sequestro né una perquisizione. Si sarebbe trattato di un più semplice accesso documentale, mirato all’acquisizione dei contratti di appalto e subappalto, una verifica che non riguarderebbe quindi direttamente Agsm. Potrebbe essersi trattato anche di un controllo a campione. In ogni caso, nessun impatto sui lavori, che sono per altro ormai terminati: il cantiere si chiuderà entro il fine settimana, come previsto, con le ultime asfaltature alla base delle pale eoliche. Nessun commento sulla vicenda da parte del presidente di Agsm, Michele Croce.
Quello di Affi è il sesto parco eolico realizzato da Agsm, il secondo in provincia di Verona dopo quello di Rivoli inaugurato nel 2013 e di cui questo rappresenta un’ideale continuazione. Gli ultimi due aerogeneratori dei sei totali di Affi sono stati installati nel giugno scorso, l’investimento complessivo ammonta a 16 milioni di euro. I lavori oggetto della visita della Dia di ieri erano quelli per il ripristino ambientale dell’area dove era ubicato il cantiere.
Nessun sequestro
Il cantiere chiuderà regolarmente entro la settimana, non si sa il perché dei controlli