Corriere di Verona

Edilizia, manca il contratto Lavoratori pronti a fermarsi il prossimo 18 dicembre

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(sam. nott.) Il prossimo 18 dicembre l’intero comparto dell’edilizia incrocerà le braccia anche a Verona. Lo sciopero è stato indetto a livello nazionale, dato che i lavoratori chiedono il rinnovo del contratto scaduto ormai da un anno e mezzo. «A livello nazionale, avevamo già annunciato la mobilitazi­one – spiegano i segretari generali veronesi di FenealUil Pietro De Angelis, FilcaCisl Davide Zardini e FilleaCgil Fausto Zaupa – qualora le associazio­ni datoriali non avessero mostrato disponibil­ità a un avanzament­o nella trattativa. Nel frattempo, abbiamo svolto molte assemblee nei cantieri per spiegare ai lavoratori le nostre proposte e le difficoltà incontrate nel negoziato. Chiediamo un contratto nazionale a servizio di una maggiore qualificaz­ione del sistema, del lavoro e dell’impresa, per poter affrontare le sfide di un settore che sta cambiando». Le sfide del comparto non devono dimenticar­e, infatti, le gravi difficoltà che ha conosciuto anche l’edilizia veronese. Solo tra il 2012 e il 2016, nella nostra provincia, sono andati persi oltre 1.600 posti. Oggi i lavoratori edili a Verona sono 8.178 mentre nel 2012 erano più di 9.800. Diminuisce anche il numero delle imprese del settore delle costruzion­i che sono calate dal 2012 al 2016 del 8,9%, così come le imprese individual­i che hanno subito una contrazion­e del 13,9%. Per far ripartire il comparto, i lavoratori chiedono, oltre a un nuovo contratto, più sicurezza, lotta al lavoro nero, un fondo integrativ­o per il pensioname­nto anticipato. Nel caso, il tavolo di confronto non venisse avviato, il 18 dicembre sarà sciopero in tutta Italia, con manifestaz­ione regionale a Padova.

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