L’algoritmo per premiare le vere famiglie
Il sindaco: «Prima città grande a sposare questa linea». Serve per correggere l’Isee
La sfida è quella di rendere Verona la prima città italiana con oltre 250 mila abitanti ad aver adottato il Fattore Famiglia, con l’introduzione di un apposito algoritmo chiamato a sostituire la selezione sui vecchi moduli Isee. È la novità allo studio del Comune di Verona.
La sfida è quella di rendere Verona la prima città italiana con oltre 250 mila abitanti ad aver adottato il Fattore Famiglia. Ed è il sindaco Federico Sboarina in persona a confermare che gli impegni presi in campagna elettorale saranno mantenuti: «La nostra idea di società è quella che mette al centro di tutto la famiglia, tanto che ho voluto tenere per me la delega a questo tema».
Parole che hanno fatto scattare l’applauso della platea della sala conferenze della Gran Guardia dove ieri si è tenuto il convegno «Più forte la famiglia, più forte Verona». Occasione per illustrare nel concreto l’algoritmo elaborato dal professor Federico Perali, del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Verona. «Si tratta di un algoritmo che permette attraverso la compilazione di un questionario integrativo all’Isee di correggere le incongruenze e smascherare i furbetti dell’assistenza, garantendo di seguire scale di equivalenza più eque».
In pratica, al posto degli anonimi moduli Isee necessari per usufruire delle agevolazioni nelle rette di mense, trasporto scolastico, scuole e altri servizi comunali, il Fattore Famiglia prevede categorie «indicizzate» di utenti. E così, al posto del canonico «componente numero 1», vi è la possibilità di indicare la presenza nel nucleo familiare di figli per fasce d’età, disabili, figli studenti a carico. «L’obiettivo finale è quello di identificare chi è realmente in uno stato effettivo di bisogno tramite l’aggiunta di informazioni rilevanti» ha spiegato Perali ricordando l’esempio del Comune di Castelnuovo, il primo ad adottare il sistema nel 2004 con l’allora sindaco Maurizio Bernardi. «Diciamo che da noi sono state attivate politiche della famiglia 4.0» ha ironizzato l’ex amministratore ricordando i benefici di un’iniziativa del genere. Iniziativa in grado di stimolare ricadute virtuose: «Grazie ai dati raccolti, l’amministrazione è in grado di conoscere realmente lo stato di bisogno dei suoi cittadini e di parametrare in maniera più dettagliata gli interventi evitando sprechi - ha puntualizzato Perali -. Spesso succede che la pubblica amministrazione basi le sue scelte in tema di welfare sulla percezione politica, con il rischio di dimenticarsi di chi non ha voce o di chi non ha modo di farsi sentire». Inevitabilmente, parlando di rette e contributi, il discorso ha toccato anche il tema del reperimento delle risorse economiche. «Non ci piace fare promesse irrealizzabili - ha ricordato il sindaco Sboarina - e per questo abbiamo anche ricevuto le critiche quando presentavamo il nostro programma in campagna elettorale. Ma noi puntiamo a realizzare quel che abbiamo detto di aver intenzione di fare e sicuramente il sostegno alle famiglie è una nostra priorità. Le risorse si possono trovare: esistono tanti piccoli strumenti per liberare fondi, penso ad esempio al piccolo grande gesto voluto dalla mia amministrazione di abolire i biglietti omaggio per gli spettacoli in Arena. Invece di regalare qualcosa a qualche privilegiato, abbiamo deciso di destinare i proventi alle famiglie in difficoltà, e stimiamo di riuscire a raccogliere circa un milione e mezzo di euro in cinque anni».