Corriere di Verona

Rapina fotocopia un anno dopo alla filiale Ubi

Bottino di circa 35 mila euro. Il precedente di un anno fa con la gang dei «ladri gentili»

- Orsato

Un anno dopo, stesso posto. Due persone hanno rapinato la banca Ubi di Borgo Roma, senza far ricorso alle armi. I dipendenti sono stati legati e chiusi in uno stanzino. Il precedente a ottobre 2016.

Un anno e tre settimane dopo, stesso posto, stesso colpo. Perfino stesse modalità, secondo le prime notizie che filtrano dalla polizia. Ossia: niente armi, modi cortesi, personale chiuso in uno stanza dopo che ha consegnato ai banditi tutti i soldi presenti nella cassa. Il 28 ottobre 2016 erano davvero tanti: centomila euro, un colpo da annali se si pensa che è stato attuato senza nessuna minaccia. Questa volta il bottino è stato meno ricco: circa 35 mila euro, e i rapinatori se ne sono andati senza difficoltà. La banca colpita è ancora una volta la filiale Ubi di Borgo Roma, in via Campagnol di Tombetta. La rapina ieri attorno alle 16. Due uomini sono entrati, con il volto parzialmen­te coperto con un cappello e degli occhiali e hanno chiesto agli impiegati presenti (in tutto tre persone) di dare loro i soldi. La cassaforte è a tempo (ci impiega trenta minuti ad aprirsi) ma hanno saputo aspettare. Quindi, ricevuto il denaro se ne sono andati, non prima di aver chiuso i presenti (oltre agli impiegati anche la donna della pulizie) in uno stanzino, dopo averli parzialmen­te immobilizz­ati legando loro le mani dietro la schiena utilizzand­o delle fascette.Uno degli impiegati, però, è riuscito a liberarsi e a chiamare la polizia che è arrivata sul posto attorno alle 17. Intervenut­e tre pattuglie delle volanti e la squadra mobile, che ora sta conducendo le indagini. Inevitabil­i, anche negli ambienti della polizia, i paragoni con l’episodio dell’anno scorso. C’è però un grosso ma: per la rapina da centomila euro sono state arrestate cinque persone: quattro residenti in Sicilia e un veneziano considerat­o il «basista» delle loro trasferte venete. In attesa di giudizio, dopo le manette scattate a maggio, sono accusati di diversi colpi, ma il più «grosso» rimane quello alla banca di Borgo Roma. Il loro modus operandi, secondo gli elementi raccolti dagli inquirenti, non era diverso da quello avvenuto a Borgo Roma: gentilezza, ma determinaz­ione, e nessun uso delle armi. La persuasion­e? Avveniva principalm­ente tramite minacce verbali, ma che non sconfinava­no mai nella forza fisica. Già pochi giorni dopo la rapina da centomila euro erano emersi i dettagli di quanto accaduto nella filiale. Prima un discorso rassicuran­te: «Non vogliamo derubare le persone - avevano detto agli impiegati - ma solo prendere i soldi dalle banche che sono assicurate. Nessuno ci rimetterà nulla». Quindi il sequestro dei cellulari e poi la «reclusione» dei dipendenti, solitament­e ammanettat­i «artigianal­mente» in uno stanzino. Insomma chiunque abbia agito ieri sembra aver attinto largamente a questo copioni. La banda siciliana qualche mese dopo è stata tradita da un’eccessiva confidenza: anche se come hanno provato le intercetta­zioni - temevano di essere nel mirino della polizia, hanno comunque tentato di rapinare una banca in quel di Mestre. Gli agenti li aspettavan­o al varco e così li hanno catturati. Sarà anche questo il destino dei rapinatori di ieri sera? Le indagini puntano sul recupero delle immagini dalle videocamer­e di sorveglian­za. Non sembra che, oltre gli impiegati coinvolti, ci siano altri testimoni di quanto accaduto: aiuta, in questo senso, anche il posizionam­ento della banca, in un cortile interno.

Gli arresti

Cinque persone in manette a maggio sono accusate del colpo di un anno fa

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Nel mirino La banca Ubi di Borgo Roma, dove è avvenuta la rapina ieri L’anno scorso un episodio simile (Sartori)

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