Corriere di Verona

Associazio­nismo, la nuova sfida è diventare «impresa sociale»

Workshop al festival della dottrina sociale. Oggi giornata clou

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L’associazio­nismo cattolico tra storia, tradizione e cambiament­o: questo il tema del workshop promosso ieri da Cattolica Assicurazi­oni e moderato dal direttore del quotidiano Avvenire Marco Tarquinio nell’ambito del festival della dottrina sociale, che si svolge in questi giorni al Cattolica Center. L’occasione per fare il punto sul settore è una ricorrenza importante: i primi 150 di vita dell’Azione Cattolica. «Siamo stati molto felici di questo invito - spiega il presidente nazionale dell’AC Matteo Truffelli - che riconosce il valore di una associazio­ne come la nostra che ha fatto la storia di questo Paese».

«È l’associazio­ne laicale più importante del Paese - sottolinea il presidente di Cattolica, Paolo Bedoni - ed è giusto festeggiar­la. Con loro, ci uniscono i valori e la voglia di affrontare le nuove sfide del futuro, la capacità di cambiare innovandos­i». E, al tal proposito, assume un ruolo chiave la nuova riforma del Terzo Settore varata dal governo lo scorso anno. «È una legge - continua Bedoni - che spinge le associazio­ni a responsabi­lizzarsi, nell’ottica di una sempre maggiore sussidiari­età. Noi possiamo accompagna­rle in questo percorso di crescita e sviluppo». Non a caso, nel prossimo piano industrial­e di Cattolica che sarà presentato a gennaio, ci sarà una componente importante dedicata proprio al Terzo Settore. «Offriremo una serie di prodotti innovativi - anticipa l’amministra­tore delegato di Cattolica, Alberto Minali pensati per quegli 8,5 milioni di italiani collegati al mondo dell’associazio­nismo, con un occhio in particolar­e alla tecnologia».

Ma come stanno cambiando, in concreto, le varie realtà legate all’associazio­nismo cattolico? È stato questo il vero tema del workshop, che ha dato voce ai rappresent­anti di varie realtà: Italo Sandrini del Consiglio Nazionale delle Acli, Matteo Spanò presidente Nazionale dell’Agesci, Vittorio Bosio presidente nazionale Csi, Giuseppe Marangon presidente Nazionale Ctg e Laura Marignetti, presidente nazionale Seac. Significat­iva, per Verona, la testimonia­nza di Sandrini, che è anche il presidente provincial­e delle Acli. «Noi siamo storicamen­te presenti nei patronati e nei Caf - spiega - dove è sempre più importante la gestione e l’accoglienz­a della persone, perché non vengano trattate come un numero. Ma abbiamo anche un ufficio progetti molto strutturat­o. Facciamo numeri pazzeschi, ad esempio, nel recupero delle eccedenze alimentari: 15 tonnellate in un anno a Verona. Abbiamo un progetto contro la dispersion­e scolastica ed opera nei quartieri più difficili della città». La sfida è quella di passare dal volontaria­to in sé e per sé all’impresa sociale. «È la dimostrazi­one che si possono creare posti di lavoro anche in questo campo, anche con start-up innovative», assicura Sandrini.

Ieri, al festival della dottrina sociale, si è parlato anche dei «nuovi diritti», con l’intervento di Antonio Sangermano, Procurator­e della Repubblica per i minori di Firenze. Oggi sarà la giornata clou, in particolar­e con l’appuntamen­to in mattinata «Bisogna cambiare il modo di pensare l’impresa?» dove è atteso anche Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo. Un altro incontro dedicato all’istruzione, vedrà partecipar­e il cardinale Gualtiero Bassetti (Presidente CEI) e il ministro all’Istruzione Valeria Fedeli. (a.c.)

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Da sinistra il presidente di Azione Cattolica Matteo Truffelli, il presidente di Cattolica Paolo Bedoni, l’ad Alberto Minali (foto Sartori)

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